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Attualità martedì 18 novembre 2014 ore 13:49
Agricoltura che passione, e che business
Negli ultimi 5 anni boom di iscrizioni agli istituti professionali e alle facoltà di agraria. Una strada sicura: l'83% dei laureati ha un lavoro
FIRENZE — La frase fatta "braccia rubate all'agricoltura" non ha più riscontri in Toscana. Non solo perché lo studio commissionato dalla Regione all'Università di Firenze ha messo in luce un'inversione di tendenza nelle scelte formative e professionali dei giovani, che invece di puntare sulla manifattura, sull'industria o sul terziario, in maniera sempre più marcata scelgono la strada che porta verso i campi coltivati. Ma anche perché il titolo di studi degli agricoltori del Granducato sale in maniera esponenziale.
Rispetto a 5 anni fa, infatti, i 12 istituti tecnici e professionali di agraria, sparsi in Toscana, hanno visto un boom delle iscrizioni: dal +10,39% del 2010 si è saliti fino a un +26,12% dello scorso anno; in media dunque un +17%. Una crescita che si registra, seppur in maniera più contenuta anche nelle Università di Pisa e Firenze, dove le percentuali di immatricolazioni sono salite rispettivamente del 44,5% e dell'81,5% rispetto al 2011. In numeri assoluti significa 492 nuovi iscritti a Firenze e 279 a Pisa. il trend di crescita è confermato anche per l'anno accademico in corso, visto che le matricole, tra Scienze agrarie e forestali e Scienze agrarie e veterinarie, sono 1179.
Una strada che poi dà i suoi frutti, visto che, secondo uno studio realizzato da AlmaLaurea, l'83,5% dei laureati nel 2007 oggi ha un impiego in agricoltura, mentre solo il 5% è disoccupato. Dati ancor più incoraggianti se si pensa che il 60% dei ragazzi sceglie forme di autoimprenditorialità, sfruttando anche il sostegno della Regione, che dal 2007 ha erogato oltre 56 milioni di euro a sostegno delle iniziative dei 1.505 agricoltori under 40 che hanno beneficiato del Programma di sviluppo rurale per lo scorso settennato.
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