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Attualità giovedì 12 dicembre 2019 ore 14:57

Simba, il gatto ragdoll per la pet therapy

Nuova "assunzione" all'ospedale San Donato. La sua presenza in corsia si aggiunge a quella dei cani già impegnati in questa particolare attività



AREZZO — Oltre ai cani, che già sono apprezzati e amati dai pazienti dell’Oncologia e della Radioterapia del San Donato, ora la pet therapy si avvale anche di un bellissimo gatto. Si chiama Simba, ha quasi 10 mesi ed è di razza ragdoll. 

“I suoi occhi azzurri hanno già conquistato tutti – dice Elena Bisconti, presidente Gaia, l’associazione che gestisce le attività di pet therapy – Da alcune settimane abbiamo inserito anche lui nelle sedute, con un bel consenso da parte di tutti. Secondo le linee-guida ministeriali, solo alcuni animali possono essere utilizzati per la pet therapy. I gatti, per le particolari caratteristiche, sono adattissimi. La loro percettibile voglia di coccole e la disponibilità a farsi accarezzare e manipolare sono rassicuranti e rilassanti. In più a differenza dei cani, per esempio, il loro sguardo è frontale e non laterale, quindi simile al nostro modo di guardare il mondo. Per questo, si stabilisce una relazione profonda tra uomo e gatto, assolutamente positiva”.

“Siamo molto contenti di questo nuovo inserimento che va ad aggiungersi alle attività già in essere con i cani – commentano Simonetta Magnanini, (direttore dell’Oncologia) ed Enrico Tucci (responsabile della Radioterapia) - Gli animali, infatti, possono aiutare i malati a sentirsi meno soli, combattere la depressione, ridurre lo stress e l’ansia del ricovero. Offrono svago e distrazione dal dolore, migliorano la qualità del sonno. La mediazione di un animale facilita anche i rapporti di relazione e comunicazione tra malati, familiari e medici/infermieri. La presenza degli animali fa bene anche agli operatori”.

Tutti gli animali impegnati nella pet therapy, oltre ad essere addestrati per la loro “missione”, sono costantemente controllati dal punto di vista igienico sanitario e non comportano alcun rischio infettivo per pazienti e visitatori

La pet therapy viene già effettuata da tempo in alcuni ospedali della Asl Toscana sud est. “L’Azienda intende sostenere e promuovere ancora di più questa attività – conclude il direttore generale Antonio D’Urso – Credo molto nella pet therapy e nella capacità degli animali di fare del bene alle persone. Andiamo avanti in questa direzione”.


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