Questo sito contribuisce alla audience di 
Toscana Media News quotidiano online.
Percorso semplificato Aggiornato alle 11:30 METEO:FIRENZE16°  QuiNews.net
Toscana Media News - Giornale Online
giovedì 28 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Il papà di Ilaria Salis in tribunale a Budapest: «Speriamo di ottenere i domiciliari»

Cronaca giovedì 23 aprile 2020 ore 18:30

"Il babbo ha aggredito prima me e poi ha ucciso mia sorella"

la palazzina in cui è avvenuto il delitto
La palazzina dove è avvenuto il delitto

Lo ha raccontato agli inquirenti il bambino di 12 anni sopravvissuto alla furia omicida del padre: "Prima di prendere il coltello era calmo"



AREZZO — Un momento prima la calma apparente di una mattina trascorsa in casa, un padre e due figli isolati come tutti dall'emergenza Covid e in attesa che la mamma torni dal mercato con la spesa. Poi, all'improvviso, l'uomo che afferra un coltello e si avventa con violenza prima contro il primogenito, che si divincola e riesce a fuggire, poi sulla figlia più piccola di 4 anni, uccidendola con un terribile fendente alla gola. 

Sono queste le immagini sconvolgenti che emergono dal racconto del bambino di 12 anni scampato alla furia omicida del padre due giorni fa.

Il ragazzo, ricoverato all'ospedale della Gruccia con un trauma cranico, avrebbe riferito in questi termini agli inquirenti la sua versione di quanto accaduto all'ultimo piano della palazzina di Levane in cui l'orrore si è compiuto, parlando con accanto la madre sconvolta dal dolore.

Il bambino avrebbe detto anche che il padre, prima di perdere il controllo, sembrava tranquillo e che non aveva fatto nè detto niente che facesse presagire la deflagrazione emotiva che l'ha portato al gesto estremo.

L'uomo, 39 anni, si chiama Bilal Napia, è originario del Bangladesh. Lavora come operaio in una ditta di lucidatura metalli e da alcune settimane era in cassa integrazione, l'azienda aveva sospeso l'attività   a causa dell'epidemia. Dopo il delitto è corso fuori di casa, nudo, e si è gettato in un pozzo situato all'esterno della palazzina, forse in un tentativo di suicidio. Lo hanno recuperato poco dopo i vigili del fuoco, allertati da un vicino che lo aveva incrociato sulle scale con il coltello insanguinato in mano. L'arma è stata ritrovata nel pozzo solo oggi.

Portato ieri nel carcere di Solliciano, il bengalese nel corso della notte ha dato in escandescenze ed è stato trasferito di nuovo in un ospedale di Firenze. 

Sul corpo della bambina sarà eseguita un'autopsia.

Vedi qui sotto gli articoli collegati alla vicenda


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno