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Attualità domenica 29 novembre 2020 ore 10:09

Nayme, incinta e grave per il Covid a 21 anni

Una storia che arriva dall'ospedale San Donato, dove Nayem è arrivata in gravi condizioni per il Covid e vicina ad essere ricoverata in rianimazione



AREZZO — Undici giorni fa è nato Arshi, la sua mamma Nayem di anni ne ha 21 ed è arrivata all'ospedale San Donato di Arezzo i primi giorni di Novembre perché oltre ad essere alla trentacinquesima settimana di gravidanza era anche positiva al coronavirus. 

E la felicità di poter diventare madre si è trasformata in angosciata dalla paura di non farcela perché aveva forti difficoltà respiratorie. I corridoi del San Donato non l'hanno portata dove vanno tutte le future mamme ma nell'area Covid.

Nayma è bengalese e non parla italiano, poco d'inglese, ma i medici e gli infermieri di quattro reparti ospedalieri sono stati con lei e l'hanno seguita, con l'aiuto di un interpretariato telefonico, fino alla nascita di Arshi e alla loro dimissione dall'ospedale. 

"Nayem è arrivata nella degenza Covid quando era alla trentacinquesima settimana di gravidanza - ricorda Danilo Tacconi, Direttore di malattie infettive. Aveva evidenti problemi respiratori, determinati anche dal suo stato in quanto i polmoni erano sotto pressione da parte del bambino. E’ stata ricoverata da noi per 10 giorni e la sua situazione clinica diventava ogni giorno più grave. Al punto che avevamo preavvertito la terapia intensiva di un possibile trasferimento perché era sempre al limite per essere intubata. Alla paziente è stato applicato quindi il casco e messo in atto un monitoraggio molto stretto".

Difficile, comunque, essere tranquilli. "Solo chi ha vissuto una condizione come la mia può capire quello che si prova - afferma Nayem. Quando sono arrivata in ospedale la mia situazione si è molto aggravata ma l’accoglienza e la professionalità di tutta l’équipe medica è stata determinante per il momento che stavo vivendo".

Adesso sono a casa dove ad attenderli c'era il padre Gias in Italia da 10 anni, operaio orafo ad Arezzo, una giovane famiglia che ha affrontato il Covid. E lo ha sconfitto con l'aiuto di un intero ospedale, il San Donato di Arezzo che ha organizzato un team composto da malattie infettive, terapia intensiva, ostetricia e neonatologia.

Infatti dopo alcuni giorni di ricovero e dinanzi al mancato miglioramento delle condizioni di Nayem, è stato creato un gruppo multidisciplinare tra ostetricia, malattie infettive, terapia intensiva che ha deciso l'intervento cesareo. Alla trentaseiesima settimana la situazione stava peggiorando, il bambino stava bene e i tempi per una nascita erano giusti. Il team composto da Ciro Sommella, Direttore di ostetricia, Danilo Tacconi Direttore di malattie Infettive, Mauro Pepea, anestesista di terapia intensiva e il neonatologo Nicola di Virgilio ha quindi deciso il cesareo.

"L’operazione, resa particolarmente complessa non solo dalla positività al Covid ma anche dalle sue condizioni respiratorie ridotte dal virus, si è svolta nella massima sicurezza ed è stata un successo - commenta Ciro Sommella, Direttore di ostetricia. Immediatamente il nascituro è stato preso in carico da neonatologia e la mamma da malattie infettive dove è rapidamente migliorata, fino alla dimissione dei giorni scorsi".

"Questa storia - commenta Ciro Sommella - ha molto da insegnare sia sotto il profilo della capacità dei medici di lavorare in team con al centro il benessere del paziente, sia sotto il profilo umano della gestione dei pazienti, ancora più significativo in quanto la signora non parla la nostra lingua".


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