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Arte lunedì 24 novembre 2014 ore 16:52

Battistero, incontro tra culture diverse

Francesco Gurrieri - dichiarazione

Il Battistero di San Giovanni, frutto dell'unione tra occidente e oriente, è legato ai primi monumenti a pianta ottagonale come il Mausoleo di Efeso



FIRENZE — Il confronto tra l’architettura del Battistero e la cultura orientale e islamica, sia per il policromismo che per la forma ottagonale con cupola, è stato il filo conduttore di tutti gli interventi della prima giornata del convegno "Il Battistero di San Giovanni a Firenze. Conoscenza, diagnostica, conservazione", che si è aperta con i saluti del Presidente dell’Opera Franco Lucchesi, del Cardinale Giuseppe Betori, della Soprintendente Alessandra Marino e del curatore del convegno, Francesco Gurrieri.

La forma ottagonale con cupola del Battistero di Firenze è stata messa a confronto con altri monumenti orientali dell’antichità alla ricerca di comuni origini e significati. “Questi antichi edifici orientali a forma ottagonale - ha spiegato la dottoressa Aygul Agir dell’Università Tecnica di Istanbul - sono stati la fonte d’ispirazione per i battisteri medievali in Italia come quello di San Giovanni a Firenze. Tutti edifici a carattere monumentale: mausolei, martyria e battisteri. Dal più antico edificio a pianta ottagonale dell’Asia Minore, il Mausoleo di Efeso attribuito a Arsinoe IV, sorella di Cleopatra, a quelli di epoca paleocristiana e bizantina che sono tra gli esempi più importanti della storia dell’architettura.

Anche Luigi Zangheri ha parlato di questo rapporto tra oriente e occidente nel suo intervento sui rivestimenti marmorei del San Giovanni e il policromismo orientale.

“Il pavimento del San Giovanni non offre un disegno unitario perché assemblato sia con tarsie a opus interassile che a opus sectile. Nel tempo, si è passati da una prima bicromia figurativa a una successiva policromia geometrizzata. Tarsie marmoree che nelle porzioni più antiche riprendono il disegno dei ‘rabeschi’ di preziosi drappi orientali. Invece sulle pareti interne ed esterne il rivestimento corrisponde a quello dell’architettura paleocristiana di ambito fiorentino mentre, solo dal 1293, per le decorazioni arnolfiane in marmo bianco e verde ai ‘gheroni’ dei pilastri angolari esterni si può individuare una matrice islamica mutuata dal romanico pisano-lucchese”.


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