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Attualità giovedì 26 gennaio 2017 ore 12:50

L'orrore e poi la vita, dialogo con i superstiti

E' durato due ore il dialogo tra i superstiti della Shoah e i ragazzi del Treno della Memoria. L'incontro si è tenuto al Teatro Kjiov di Cracovia



CRACOVIA — E' durato oltre due ore il dialogo tra i superstiti della Shoah e gli oltre 500 ragazzi del Treno della Memoria. L'incontro si è tenuto al Teatro Kjiov di Cracovia ed è iniziato sull'onda emotiva della visita mattutina al campo di sterminio di Auschwitz.

Una volta sistemati in sala gli studenti toscani hanno ascoltato in video, dalla voce di Shlomo Venezia, unico italiano sopravvissuto al Sonderkommand, l'inferno delle camere a gas, la sofferenza e la tortura di chi veniva chiamato "a farsi una doccia" per non vedere mai più la luce del sole. Subito dopo 14 ragazzi hanno interrogato con domande puntuali, preparate il giorno precedente insieme ai compagni e ai professori, i testimoni presenti sul palco, Andra e Tatiana Bucci, Marcello Martini, Gilberto Salmoni e Vera Michelin Salomon.

Una ragazza ha chiesto ad Andra Bucci come riparte la speranza per la vita dopo aver vissuto la tragedia concentrazionaria. Andra, bambina ad Auschwitz con la sorellina Tatiana, ha detto che la loro vita è ripartita serena quando hanno potuto riabbracciare i loro genitori, un evento più unico che raro per i bambini superstiti di quel campo.

A Marcello Martini è stata invece posta la domanda delle domande: "Hai paura della morte?" e con grande serenità Marcello si è dichiarato felice di aver concluso un ciclo di vita paradossalmente ricco di soddisfazioni e felicità, a partire dalla nascita di quattro nipoti e che, quando sarà il momento, se ne andrà in punta di piedi e senza tanta confusione.

Gilberto Salmoni ha toccato il tema della solidarietà tra prigionieri. Interrogato da uno studente ha ricordato come gli italiani partissero svantaggiati al loro arrivo nei campi per via delle scelte politiche fatte da Mussolini. Ma bastavano solo pochi giorni per ambientarsi e vivere come gli altri, e con gli altri, le difficoltà quotidiane.

A Vera è capitata una domanda più politica, gli è stato chiesto se oggi non ci ritroviamo in una sorta di "dittatura collettiva", diversa certo da quelle del passato, ma comunque insidiosa sul tema della partecipazione democratica e del rispetto dei diritti. Vera, arrestata e deportata per la diffusione di alcuni volantini antifascisti, ha risposto con una semplicità disarmante: "La democrazia va conquistata giorno dopo giorno. Anche oggi. Bisogna informarsi, sapere le cose, comprendere la realtà che ci circonda. Solo così sarà possibile invertire la rotta e riuscire a vivere pienamente una democrazia che è stata conquistata a costo di enormi sacrifici."

Su questo ha concluso l'incontro Marcello Martini: "Vi potranno togliere tutto ma non quello che sapete: la vostra conoscenza!" e sotto uno scroscio di applausi commossi i ragazzi e le ragazze del Treno hanno salutato i loro testimoni, raccogliendone simbolicamente il testimone. Prima di tornare in albergo dopo un'altra lunga giornata, studenti e professori si sono "gustati", è il caso proprio di dirlo visto il contenuto anche culinario, lo spettacolo di Enrico Fink e del suo gruppo musicale basato sui racconti di Giorgio Bassani nella Ferrara fascista della prima metà del secolo scorso.


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