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Cronaca martedì 09 giugno 2020 ore 18:30

Rifiuti pericolosi sparsi nei campi, in 4 nei guai

Operazione "Blu mais" della Procura di Firenze. Arresti domiciliari per tre amministratori di un consorzio di gestione rifiuti e un agricoltore



SANTA CROCE SULL'ARNO — Si chiama Blu mais l'operazione della Procura di Firenze che ha portato agli arresti domiciliari tre amministratori di un consorzio gestione rifiuti del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e di un agricoltore.

Tra gli indagati anche un agronomo e un imprenditore agricolo. Il gip li ha interdetti dalle loro professioni.

Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, i quattro sarebbero coinvolti in un "traffico illecito di rifiuti anche pericolosi con accertato spandimento nei terreni agricoli".

Al centro dell’indagine della Dda fiorentina (sostituti Procuratori Alessandra Falcone e Giulio Monferini) i flussi di rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei prodotti conciari che, stando ai riscontri degli inquirenti, "venivano falsamente qualificati come ammendanti compostati misti per essere illecitamente smaltiti su terreni agricoli".

Le forze dell'ordine ritengono che siano stati illecitamente smaltiti oltre 24mila tonnellate di rifiuti speciali, contenenti sostanze nocive ed inquinanti, utilizzandoli nella normale pratica agricola per concimare oltre 150 ettari di terreni agricoli coltivati a granoturco e girasole, situati tra le province di Pisa e di Firenze. Dalle analisi effettuate nei campi è emersa "una rilevante concentrazione di cromo anche esavalente e idrocarburi".

Le forze dell'ordine hanno riferito che l'attività prevedeva il recupero di rifiuti speciali in grosse quantità; il materiale arrivava sia da diverse imprese conciarie, sia dalla lavorazione di sottoprodotti animali; poi, con fittizi certificati di analisi, i prodotti venivano qualificati come ammendanti compostati misti e così diventavano idonei alla concimazione.

Sempre secondo gli inquirenti, i falsi ammendanti erano poi venduti a imprese agricole (al corrente della falsità dei prodotti) che, come contropartita, ricevevano un compenso stabilito sulla base della quantità di prodotto “acquistato”. Queste imprese a loro volta, utilizzando documenti di trasporto e i certificati analitici fittizi, trasportavano e smaltivano i rifiuti, spandendoli nei loro terreni agricoli.

Il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di oltre 3 milioni di euro nei confronti del consorzio per la gestione dei rifiuti e di alcuni indagati, cifra calcolata in base al presunto illecito profitto derivante dal mancato conferimento in discarica dei rifiuti speciali prodotti. L’esecuzione del sequestro è stato delegato alla Guardia di Finanza.

Alle operazioni hanno partecipato i carabinieri forestali di Firenze e la polizia municipale dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti.


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