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Attualità mercoledì 07 ottobre 2015 ore 10:21

Defibrillatori obbligatori negli impianti sportivi

Servizio di Serena Margheri

Approvata la nuova legge regionale per uno sport più sicuro. Scaramelli e Sostegni (Pd): "Passo importante per una cultura della sicurezza"



FIRENZE — La nuova legge regionale per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni nell’ambito della pratica fisica e sportiva prevede la presenza obbligatoria negli impianti sportivi a partire dal 1 luglio 2016. 

L’Aula l’approva con 29 favorevoli e 6 astenuti su 35 votanti. Stefano Scaramelli, presidente della commissione Sanità e sicurezza sociale: “Su questa legge nessuno potrà avanzare deroghe o proroghe, abbiamo fatto un buon lavoro, nell’interresse supremo di salvare le vite”.

Il nuovo testo, frutto di un approfondito lavoro svolto in commissione Sanità e sicurezza sociale, sostituisce in pratica la normativa del 2013, cui non era mai seguito un regolamento di attuazione, come spiegato in aula.

"Con la nuova legge regionale la Toscana fa un passo importante dal punto di vista della prevenzione e per la sicurezza di chi fa sport. E anche stavolta lo fa da apripista, prevedendo l'entrata in vigore a luglio 2016, in anticipo con le linee guida della normativa nazionale" - commenta il presidente della Commissione Sanità e politiche sociali Stefano Scaramelli (Pd) - "La possibilità di intervenire nei primi minuti di crisi con un defibrillatore, infatti, è determinante per salvare la vita di una persona. E per questo abbiamo previsto che tutti gli impianti sportivi dovranno esserne dotati, assieme a delle persone appositamente formate per l'utilizzo in caso di emergenza".

Nel corso della presentazione dell’atto, il presidente Scaramelli, scorrendo gli undici articoli della legge, ha messo nero su bianco i punti cardine, a partire dal termine del 1° luglio 2016, che vedrà scattare le sanzioni per società, enti e associazioni che gestiscono impianti sportivi e non si saranno dotati dei defibrillatori. Una mediazione trovata grazie ad un emendamento proposto da Scaramelli e sottoscritto da tutti i capigruppo consiliari. In tema di formazione – come specificato in un ordine del giorno collegato (a firma Mugnai, Quartini, Marras e Sarti) – si invita la Giunta a impegnarsi perché siano le Asl a farsene carico, non gravando sulle società sportive. Grazie alla nuova legge, inoltre, l’obbligo scatta solo sugli impianti sportivi e semplifica l’iter burocratico: i gestori non saranno più obbligati a produrre e inviare la documentazione, ma solo alla tenuta, presso l’impianto, del fascicolo contenente il materiale relativo al defibrillatore.

I lavori della Commissione si sono concentrati anche sul fatto di andare il più possibile incontro ai gestori degli impianti e alle società sportive, prorogando il termine per l'obbligatorietà, che la vecchia norma prevedeva per questo mese, e poi introducendo nel testo una notevole semplificazione burocratica. Non sarà necessario inviare nessun documento, ma solo tenere presso l'impianto tutta la documentazione relativa al defribillatore.

Paolo Sarti (Sì) si è soffermato sulla necessità di mettersi in regola da subito, magari facendo scattare le sanzioni in un secondo tempo: “in medicina quando si tratta di intervenire occorre farlo con tempestività”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Quartini (M5S) che, dopo aver riconosciuto quanto sia stato caratterizzato da unità di intenti il lavoro in commissione, ha parlato di necessità di usare i defibrillatori e di “impianto di legge buono”.

Per Stefano Mugnai (FI) “se vogliamo che norme come questa non rimangano leggi bandiera, occorre creare le condizioni per un obiettivo condivisibile da tutti: presenza dei defibrillatori nelle strutture sportive e personale addetto, preparato con corsi in economia organizzati dalle Asl”.

Manuel Vescovi (Ln), riconoscendo il lavoro di mediazione svolto sia in commissione che in aula, ha annunciato il passaggio, per il proprio gruppo, da voto contrario ad astensione.


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