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Attualità giovedì 18 gennaio 2018 ore 10:55

Di Maio incontra gli imprenditori toscani

Luigi Di Maio

Sala gremita a Firenze per l'incontro con l'aspirante premier del M5S: "Daremo un governo al Paese, ci sono troppe leggi, ne aboliremo 400"



FIRENZE — Più di duecento imprenditori fiorentini e toscani hanno risposto all'invito del Movimento 5 Stelle partecipando all'incontro con il leader e aspirante premier Luigi Di Maio, organizzato al Convitto della Calza.

Silenzio tombale quando Di Maio è entrato in sala ("Sembra di essere in chiesa" ha commentato uno dei presenti), poi il suo intervento seguito da quelli degli invitati, rappresentanti delle categorie economiche, delle imprese, delle professioni. In un'atmosfera via via sempre più distesa. E alla fine gli applausi e i sorrisi di assenso sono arrivati. Soprattutto di fronte alle proposte di Di Maio in materia di sburocratizzazione.

"La nostra proposta è mettere in piedi un elenco di 400 leggi da abolire e invertire l'onere della prova in modo che chi crea valore in questo paese non sia più disonesto fino a prova contraria ma onesto fino a prova contraria - ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle - Significa che non sono io imprenditore, professionista autonomo che ti devo dimostrare che sono in regola ma tu, Stato, che devi dismostrare che non lo sono. E non attraverso controlli nella mia azienda o nel mio studio ma facendo una cosa che noi del Movimento 5 Stelle chiediamo da anni: incrociare le banche dati della pubblica amministrazione".

"In Italia ci sono troppe leggi - ha detto Di Maio - Ne andrebbero abolite almeno 400 e dobbiamo capire come fare. Il codice degli appalti? E' la più grande manifestazione del caos. Perchè magari è stato fatto con le migliori intenzioni ma poi è stato modificato decine di volte e siccome era complicato si è deciso di scrivere attraverso l'Anac le linee guida. Poi gli imprenditori  si sono presentati agli appalti, hanno mosso contenziosi e in quella sede i magistrati hanno smentito le linee guida. Noi lo vogliamo riformare ma con l'approccio di sottrarre e non di aggiungere altre complicazioni. Se cominciamo a lavorare così finisce la caccia alle streghe per le imprese e per coloro che portano avanti attività autonome. Perchè oggi è questo il problema fondamentale. C'è qualcuno che ne abusa ma tutte le leggi antievasione hanno colpito chi le tasse le pagava già e le ha sempre pagate, non hanno colpito l'evasore".

Per quanto riguarda invece la legge elettorale che sarà applicata alle politiche del 4 marzo, Di Maio l'ha definita "una legge che non dà certezze su chi vincerà".

"Ma noi del M5S un governo vogliamo assicurarlo - ha detto Di Maio - La sera delle elezioni non lasceremo il Paese nel caos e faremo un appello alle altre forze politiche per non lasciare il Paese senza  governo".

Di Maio ha poi dichiarato che alle Parlamentarie del M5S hanno partecipato diecimila aspiranti parlamentari che si sono autocandidati alla selezione, smentendo che il sistema sia andato in tilt.

"Non è vero - ha dichiarato - Ogni volta che facciamo le parlamentarie leggo sui giornali del caos ma non leggo mai delle tessere comprate dai partiti. Noi invece stiamo facendo una selezione ferrea, c'erano persone che non avevano i requisiti e le abbiamo scartate perchè noi non siamo una navicella per andare in Parlamento".


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