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Attualità lunedì 13 ottobre 2014 ore 18:50

Ebola, cresce l'allarme, esercitazioni in ospedale

Il Centro nazionale sangue ha decretato lo stop alle donazioni per chi torna dall'Africa. Esercitazione al nuovo ospedale Santo Stefano di Prato



ROMA — In Italia, al momento, non sono stati registrati casi accertati di ebola ma solo sospetti poi fugati dalle analisi, come è avvenuto qualche giorni fa ad Arezzo.

L'allarme pero' dilaga: oggi, a Milano, un immigrato di origine ghanese imputato in un processo per direttissima ha cominciato a sputare e ad avere convulsioni durante l'udienza e il giudice ne ha ordinato il ricovero. Gli accertamenti successivi hanno escluso che si tratti di un caso di ebola. 

Nel frattempo in Toscana si moltiplicano le esercitazioni all'interno degli ospedali.

L’Asl 4 di Prato ha elaborato un proprio protocollo per la gestione dei casi sospetti attraverso il sistema di emergenza territoriale e per i casi che arrivano spontaneamente al pronto soccorso.

Questa mattina, al S. Stefano, Misericordia, Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Croce D’Oro, gli operatori del Dipartimento emergenza urgenza, delle direzioni di presidio, infermieristica, delle malattie infettive e del servizio di prevenzione e protezione sono stati impegnati nella simulazione di due situazioni anomale.

La prima è stata effettuata su un falso paziente 'rientrato' dalla Liberia con febbre. L’uomo, si è presentato al triage del pronto soccorso riferendo i sintomi. L’operatore di triage ha rivolto una serie di domande indicate nel “questionario anamnestico di approfondimento” secondo le linee guida del Ministero della Salute. Al paziente è stata fatta indossare una mascherina ed è stato condotto nella sala di decontaminazione. Attraverso un percorso appositamente individuato è stato accompagnato da due operatori nel reparto di malattie infettive in stanza di isolamento.

Il secondo falso paziente è arrivato in ospedale in ambulanza inviata dal 118 che ha prontamente allertato, dopo la raccolta dell’anamnesi, il pronto soccorso e il reparto di malattie infettive. Anche questo paziente è stato condotto in isolamento dal personale.

Gli operatori e i volontari coinvolti nella simulazione hanno indossato i dispositivi di protezione individuale indicati dal Ministero (tuta in Tyvek ad alto biocontenimento, sovrascarpe, visiera monouso, mascherina FFP2 – dispositivo filtrante al 95%; guanti sterili).

L’Azienda ha provveduto a dotare le associazioni di volontariato ed i mezzi di soccorso di kit per l'ebola sia per gli operatori che per i pazienti.


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