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Cronaca mercoledì 06 luglio 2016 ore 09:18

"Assediato dai cinghiali, qualcuno mi aiuti"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un imprenditore elbano invia al vice prefetto Daveti, la sua casa e la sua azienda sono infestate da cinghiali



PORTO AZZURRO — "Egr.io dott. Daveti, 

sono Stefano Rebua, Lei mi conosce personalmente, proprietario di una piccola azienda agrituristica sita in Porto Azzurro, nello specifico all'interno della stupenda Valle di Monserrato. 

Le rubo cinque minuti del Suo tempo per portarLa a conoscenza di quanto accade nella mia proprietà. Avrà certamente visto le interviste e anche letto articoli di giornale che illustravano le mie vicissitudini. In breve, sono assediato nottetempo, tutte le notti, da branchi di cinghiali che scorrazzano allegramente nei miei frutteti e vigneti, oltre che saccheggiare completamente il mio orto. 

Dal Parco Nazionale, la mia proprietà ne ricade tutta all'interno, al momento nessun aiuto. Anzi. L'altro anno denunciai danni per circa diecimila euro, mi è stato riconosciuto un indennizzo pari a milletrecento euro. Calcoli che non ho recuperato nemmeno le spese del carburante. La soluzione della gabbia di cattura è vessatoria: chiaramente non riesce a sopperire alla moltitudine di bestie circolanti. 

Proprio pochi giorni fa, fine mese giugno, ho avuto un incontro con il presidente del Parco dott. Sammuri. La conclusione è stata questa: devo essere contento della cattura di 18 cinghiali, perché senza il loro l'intervento, al posto di 30 bestie ne avrei presenti nella mia azienda 48. 

Come sono felice. Ora, però, a questo problema se ne aggiunge un altro. Queste bestie, ripeto notte per notte, si avvicinano sempre più alle case. La mia azienda agrituristica è formata da tre piccole unità dove ospito fino ad un massimo di 15 clienti. Poi, ci abito io e la mia famiglia, quindi mia moglie e i miei due figli di 13 e 14 anni. Anche i miei clienti sono di solito famiglie, con bambini più o meno grandi. Orbene, siamo assediati e ho paura ad uscire di casa. 

Faccio dormire il cane dentro casa, perché ho paura a lasciarlo fuori, paura che lo sbranino. E puntualmente tutte le notti ci sveglia abbaiando e ringhiando, con il pelo irto e le orecchie basse. Questa è la mia situazione. Questa è la situazione derivante dall'immobilismo dell'Ente Parco. Questa è la situazione del totale mancato controllo di questi animali alloctoni. E questa situazione non la vivo solo io, all'Elba. 

Devo forse lasciare la mia azienda (e questo sarà a breve il destino se nulla cambia) e la mia casa? La invito presso la mia azienda, per rendersi conto personalmente di quello che accade, e per verificare ciò che Le scrivo, se non dovesse credermi. 

Certo di un Suo sollecito riscontro, colgo l'occasione per inviare distinti saluti".


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