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Cronaca lunedì 04 dicembre 2017 ore 15:39

Etruria, Boschi indagato, bufera sulla procura

Salvini (Lega) annuncia la richiesta di un'ispezione dopo l'audizione del procuratore Rossi in commissione parlamentare. E lui scrive a Casini



FIRENZE — Pierluigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria e padre del sottosegretario Maria Elena, è indagato anche in un altro filone d'inchiesta della procura di Arezzo sul crac dell'istituto aretino, quello sulla vendita di obbligazioni subordinate a centinaia di risparmiatori non adeguatamente informati dei rischi dai prospetti predisposti allo scopo. Tuttavia il procuratore capo Roberto Rossi, giovedì scorso, non ne ha fatto parola in modo specifico durante la sua audizione davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Quanto basta per scatenare le ire di tutte le forze politiche di opposizione, sul procuratore, innanzitutto, ma anche sul Pd, i cui vertici, a partire da Matteo Renzi, avevano esultato per le dichiarazioni di Rossi in commissione che escludevano il coinvolgimento di Boschi senior nel reato di bancarotta fraudolenta. 

Nel corso della giornata, la tensione è salita a tal punto che lo stesso procuratore, dopo aver precisato di aver detto in commissione tutto quel che doveva, alla fine si è sentito in dovere di inviare una lettera al presidente della commissione Pierferdinando Casini per spiegare la sua posizione sulle vicende di Boschi senior. La lettera sarà consegnata in via riservata a tutti i membri della commissione ma ormai la frittata era fatta. 

Il senatore di Idea Andrea Augello, visto che quel determinato filone d'indagine non stato stato oggetto di domande in commissione, ha presentato richeista formale di verificare la sua esistenza.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece annunciato la richiesta di un'ispezione nella procura aretina. "E comunque è incredibile - ha detto Salvini - che di fronte a questa vicenda la Boschi sia ancora al governo". 

"Il Pd passa dagli starnazzamenti giulivi fuori luogo ai travisamenti della realtà - hanno scritto in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle - Facciamo notare che qui si sta parlando di una indagine sulle due obbligazioni subordinate del 2013 che turlupinarono i piccoli risparmiatori per un totale di circa 110 milioni di euro, allo scopo di puntellare il malmesso stato patrimoniale della banca. E' coinvolto tutto il consiglio di amministrazione in carica dal 2011 al 2014 e non ci pare che Pier Luigi Boschi fosse in quel momento un passante occasionale dalle parti di Etruria".

"Sarebbe dunque molto grave l'omissione di questo aspetto da parte del procuratore di Arezzo durante l'audizione di giovedì di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle crisi bancarie - hanno dichiarato in una nota Davide Zoggia e Maurizio Migliavacca, rappresentanti di Articolo1-Mdp all'interno della commissione - Domani l'ufficio di presidenza della commissione dovrà affrontare seriamente e approfonditamente la questione. La commissione è un organismo di rilevanza istituzionale, con poteri e competenze stringenti che non si possono eludere. Occorre fare assoluta chiarezza".


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