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Cronaca mercoledì 17 giugno 2015 ore 18:37

Abusi al Forteto, Fiesoli condannato resta libero

Già annunciato il ricorso in appello. Nel frattempo la Cooperativa del Forteto ribadisce di essere estranea ai fatti: "Perchè dovremmo risarcire?"



FIRENZE — Rodolfo Fiesoli, guru e fondatore del Forteto, è stato condannato a 17 anni e mezzo di carcere per maltrattamenti e abusi sessuali anche su minori ma non era presente quando i giudici fiorentini hanno letto la sentenza. Il suo difensore d'ufficio, Sara Angelucci, ha detto che aspetterà la lettura delle motivazioni per procedere all'appello e che la condanna è in linea con le richieste del pm.

Fra gli altri 15 condannati per vari episodi di maltrattamento, 8 anni di carcere sono andati a Luigi Goffredi, l'ideologo della comunità di Vicchio. Sia Goffredi che Fiesoli sono stati interdetti per sempre dai pubblici uffici. 7 anni di carcere invece per Daniela Tardani, 4 anni e 6 mesi per Stefano Paolo Pezzati, Mauco Vannucchi e Luigi Serpi, 3 anni e 6 mesi per Francesco Bacci, Elena Maria Tempestini, Silvano Montorsi, Francesca Tardani e Mariella Consorti, 3 anni per Gianni Romoli, Stefano Sarti, Elisabetta Sassi, 1 anno per Angela Maria Bocchino e Marida Giorgi.

Dopo la lettura della sentenza, il consiglio di amministrazione della cooperativa Il Forteto ha diffuso una nota in cui ribadisce la propria estraneità ai fatti e quindi di non poter essere chiamata in causa per il risarcimento delle vittime. Questo il testo integrale della nota:

"Il consiglio di amministrazione della cooperativa agricola Il Forteto, nel prendere atto della sentenza del Tribunale di Firenze ribadisce la propria estraneità ai fatti addebitati ad alcuni soci e non condivide che la stessa sia chiamata a rispondere in sede risarcitoria. Gli amministratori sono fiduciosi che, nei successivi gradi di giudizio, verrà dimostrata la completa estraneità della cooperativa. Certi del loro operato, proseguiranno nella nuova gestione della società confermata peraltro da una recentissima iespezione straordinaria del ministero per lo sviluppo economico".


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