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Politica mercoledì 24 maggio 2017 ore 12:10

Cantone e le società a Malta, attacco ai 5 Stelle

I consiglieri regionali Pd si sono presentati in aula con in mano le copie de L'Espresso con l'inchiesta in cui è citato l'ormai ex collega Cantone



FIRENZE — Enrico Cantone, esponente del Movimento 5 Stelle eletto nell'assemblea del palazzo del Pegaso nel 2015, si è dimesso nei giorni scorsi per non aver dichiarato al Consiglio regionale due società con sede a Malta di cui parla anche il settimanale L'Espresso nell'ambito di un'inchiesta sui traffici e gli affari degli italiani sull'isola.

Ieri a Cantone è subentrata la prima dei non eletti, Monica Pecori, peraltro già passata al gruppo misto, ma senza che la questione delle società maltesi venisse trattata in aula. Oggi il gruppo del Pd ha invece aperto un dibattito partendo da una mozione sull'opportunità di potenziare la trasparenza sul patrimonio dei consiglieri. Tutti i dem si sono presentati in aula con una copia de L'Espresso e si sono messi a leggerla mentre il capogruppo Leonardo Marras e la vicecapogruppo Monia Monni intervenivano sulla vicenda di Cantone.

"Una dimenticanza capita a tutti ma questa è durata anni - ha dichiarato Monni - Cantone non è stato folgorato dal ricordo ma da una telefonata de L'Espresso che gli annunciava l'inchiesta giornalistica poi pubblicata. Ma ora si pone un altro punto: Cantone sapeva della questione e ha manipolato i media dicendo di essersene dimenticato? I consiglieri 5 Stelle conoscevano la questione già prima? Attendiamo una risposta".

La replica è arrivata dal pentastellato Giacomo Giannarelli.

"Pensiamo di non avere una superiorità morale come persone ma di averla come movimento perchè da noi chi commette un errore lo ammette e va a casa - ha sottolineato Giannarelli - Lo abbiamo dimostrato con i fatti: venerdì siamo venuti a conoscenza di questo problema insieme a Cantone, dopo la telefonata del giornalista de L'Espresso, e abbiamo concordato insieme un suo passo indietro. L'esempio vale più di mille parole".

Anche Enrico Borghi, consigliere leghista e portavoce dell'opposizione, ha usato parole molto dure contro Cantone e il M5S: "Non mi mancherà Cantone perchè mentiva - ha detto Borghi - Chi lo dipinge come un eroe sbaglia. Le società a malta per cosa le si fanno. A casa mia le si fanno per froare il fisco".

"Benvenuti nel mondo reale - ha dichiarato invece Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia - La politica è fatta di uomini e questi a volte sbagliano. In ogni partito esistono i buoni e i cattivi e non c'è differenza antropologica nell'appartenenza a un partito".

"Non voglio fare la morale a nessuno -ha detto invece il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai - Però qui c'è chi ha cercato di farci la morale solo per il fatto di appartenere ai Cinque Stelle".

"Se le dimissioni di Cantone possono essere l'occasione per alzare l'asticella della trasparenza - ha commentato invece Tommado Fattori di Sì Toscana a sinistra - allora cerchiamo di cogliere il buono della vicenda.Le dimissioni sono state opportune. Il tema non è la responsabilità penale ma quella politica verso le istituzioni nelle quali sediamo".

Ieri Enrico Cantone ha pubblicato su Fb il post che vede qui sotto.


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