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Attualità mercoledì 03 agosto 2016 ore 11:21

I turisti promuovono la Toscana

La regione resta la meta preferita sia degli italiani che degli stranieri per trascorrere le vacanze secondo una ricerca di Confesercenti



FIRENZE — L'offerta è completa: mare, montagna e città d'arte. Un tris che i turisti che scelgono la Toscana sembrano apprezzare molto con una spiccata preferenza per le località balneari. 

E' quanto emerge dalla ricerca di Confesercenti Toscana secondo cui il 15 per cento degli italiani che sceglieranno di rimanere in Italia hanno già prenotato o stanno pensando di prenotare in Toscana. 

Una tendenza già registrata a luglio. In termini percentuali, il 38 per cento dei turisti mette al primo posto i luoghi di mare mentre le città d'arte e i borghi storici sono scelti nel 25 per cento dei casi, favoriti anche dalla vicinanza alla costa. Crescono i turisti che scelgono le sistemazioni nei bed & breakfast: si tratta del 27 per cento del totale a fronte del 24 per cento che sceglie gli alberghi. Al terzo posto si trovano gli agriturismi, pari al 19 per cento, seguite dalle case private in affitto, che si attestano al 18 per cento. Seguono i campeggi al 9 per cento e le case di proprietà, pari al 3 per cento. 

Il periodo più gettonato per le ferie è la settimana di ferragosto, tanto che sono molti i negozi che hanno già annunciato di rimanere aperti per far fronte alle richieste. I tempi in cui tutto si fermava nelle grandi città, insomma, sono lontani: i negozi aperti saranno il 60 per cento. 

Per Nico Gronchi presidente regionale di Confesercenti, “i dati positivi che riguardano il turismo debbono farci riflettere. La Toscana oggi offre una moltitudine di eccellenze, un patrimonio storico, culturale, accompagnati da un’offerta enogastronomica di qualità. Spetta a noi e alle istituzioni, valorizzare il contributo che questo settore porta all’economia del Paese”. Le difficoltà, certo, restano: "Le imprese turistico recettive sono ancora in affanno per il peso sempre più insostenibile della fiscalità nel suo complesso. Occorre trovare strumenti per la salvaguardia dei nostri centri storici, che rischiano di essere tutti omologati tra loro e di fatto impoveriti valorizzando il patrimonio e l’appeal di piccoli e medi borghi, un giacimento culturale tutt’ora sotto utilizzato”. 


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