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Cronaca martedì 20 dicembre 2016 ore 18:00

Turbativa d'asta per l'ippodromo, cinque indagati

Al centro dell'inchiesta l'appalto per valorizzare Le Mulina. Fra gli indagati anche un dirigente di Palazzo Vecchio chiamato al Cipe da Matteo Renzi



FIRENZE — La prima gara d'appalto bandita nel 2012 dall'amministrazione comunale fiorentina per la valorizzazione dell'ippodromo Le Mulina fu vinta dalla Pegaso srl. Il raggruppameno di imprese Rti Park Lives, uscito sconfitto, presentò ricorso al Tar che sospese l'aggiudicazione. Stando alla ricostruzione dei titolari dell'inchiesta della procura, tempo dopo il Comune decise di annullare la gara ma anche questa decisione fu impugnata da Rti Park Lives. Nei mesi successivi - sempre secondo gli inquirenti - prima che il Comune bandisse una nuova gara, due soci del raggruppamento di imprese avrebbero ricevuto pressioni dalla Pegaso per ritirare il ricorso e non partecipare ad una eventuale seconda gara. Il tutto in cambio di un subappalto per gestire, nell'ippodromo, un'area di 400 metri da adibire ad attività da ballo.

La seconda gara fu vinta dalla Pegaso srl, società amministrata da Guo Sheng Zheng, Oliviero Fani e Luisa Chiavai. Tutti e tre, stando a quanto riportato dall'agenzia Ansa, sarebbero indagati per turbativa d'asta insieme a Massimo Cortini, uno dei soci del raggruppamento di imprese Rti.

Il quinto indagato è, sempre secondo l'Ansa, Simone Tani, dirigente di Palazzo Vecchio, assessore dal 2000 al 2004 nella giunta comunale guidata da Leonardo Domenici e poi dirigente per chiamata diretta di Matteo Renzi che, nel gennaio scorso, gli ha affidato anche un incarico nel Cipe. Tani sarebbe coinvolto nell'inchiesta sull'ippodromo in qualità di presidente della commissione che assegnò la gara alla Pegaso.

Oggi gli agenti della squadra mobile hanno eseguito una serie di perquisizioni nella sede della Pegaso e negli uffici e nelle abitazioni degli indagati, sequestrando documenti e computer.


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