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Attualità mercoledì 15 febbraio 2017 ore 11:32

La crisi morde, ottomila posti a rischio

In tre mesi sono stati 42 i tavoli di crisi aperti dalla Regione Toscana per un totale di 10mila lavoratori coinvolti. La più colpita è l'industria



FIRENZE — I numeri sono quelli del report redatto dall'Unità di crisi lavoro della Regione Toscana. In tre mesi, dal 1 novembre 2016 al 31 gennaio di quest'anno, sono state 42 le vertenze e, di conseguenza, i tavoli aperti per trovare una soluzione ai problemi delle aziende e dei lavoratori coinvolti. Questi ultimi, tra dipendenti diretti e indiretti, sono per l'esattezza 10.379 per un totale di 8.314 posti che rischiano di saltare. Solo quest'anno, dei 42 tavoli considerati, sono già 17 quelli aperti per la prima volta: considerando questo spicchio, i lavoratori interessati sono 1.994 e i posti a rischio sono 869. 

La crisi morde soprattutto il settore dell'industria, che costituisce l'86 per cento della torta, mentre solo in percentuali decisamente minori, sempre guardando ai tavoli aperti da novembre a gennaio, sono coinvolte l'agricoltura, pari al 4 per cento del totale, il commercio, il magazzinaggio, l'alloggio e la ristorazione, al 4 per cento. In misura minore, spiega ancora la Regione, vi rientrano attività finanziarie e assicurative, al 2 per cento, l'informazione e la comunicazione, l'edilizia e i servizi, pari all'1 per cento.

Le aziende in crisi che rientrano nei dati calcolati per gli ultimi tre mesi sono disseminate su tutto il territorio regionale. Queste quelle che si trovano a Firenze: Bekaert (ex Pirelli), Braccialini, Carapelli, Cavalli, Cementir Sacci, Cibis - Centro Commerciale I Gigli, Emilio Pucci, Fondazione Maggio Fiorentino, Il Ponte, La Falegnami, Malo, Mercatone Uno in A.S., Richard Ginori, Sims, Targetti. Arezzo: Cantarelli, Consorzio Terranuova. A Grosseto, invece, si tratta della Abbigliamento Grosseto. Tavoli aperti a Livorno per Aferpi, Cave di Campiglia,Consorzio Gruppo Greco,Donati Laterizi, Elettra Energia, Grandi Molini Italiani, Magona (Arcelor Mittal), Provincia Livorno Sviluppo,Trailer. A Pisa: AtiSale/Locatelli Saline, Cassa Risparmio di S. Miniato, Ericsson, Italiaonline, Geofor, Officine Ristori, Smith International, Teseco. Questi i tavoli aperti a Lucca: Toscana Pane; Massa Carrara: Costa Mauro, Eaton, Sanac. Infine Siena: Coop. La Boscaglia, Whirlpool, Floramiata.

Guardano indietro al 2016, i settori industriali più colpiti, nell'ambito del manifatturiero, sono quelli della metallurgia e siderurgia e della metalmeccanica. Meno interessati il tessile abbigliamento, la gomma, il cotto, la ceramica, il vetro e il cristallo. 

Dal gennaio 2011 l'unità di crisi si è occupata di 226 vertenze che hanno coinvolto oltre 45 mila lavoratori, compreso l'indotto, per quasi 27 mila posti di lavoro a rischio, vale a dire esuberi annunciati o ammortizzatori sociali. In tutto, 46 vertenze hanno visto anche l'apertura di tavoli al ministero dello sviluppo economico. 


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