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Attualità martedì 18 ottobre 2016 ore 13:04

"L'italianità parla di umanesimo"

Servizio di Dario Pagli

Il presidente della Repubblica Mattarella ha concluso gli Stati generali della lingua italiana. Applausi quando ha tradotto un'espressione inglese



FIRENZE — Una Piazza Signoria blindata ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella arrivato a Firenze per l'intervento di chiusura dei due giorni dedicati agli Stati Generali della Lingua Italiana. Due ali di folla all'ingresso della piazza da via Vacchereccia hanno salutato l'arrivo dell'auto presidenziale. Ad accogliere il Capo dello Stato, fuori dal palazzo, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Poi l'ingresso in un Salone dei Cinquecento in silenzio per la visita più attesa della giornata. Il presidente della Repubblica è intervenuto dopo i saluti di chiusura del sindaco, del presidente della Regione Enrico Rossi e del viceministro degli Esteri Mario Giro 

Un discorso, quello di Mattarella incentrato sulla necessità di incentivare il già crescente interesse per la lingua italiana nel mondo: "Proporre la qualità Italia è la sfida di fronte a noi: proporre cioè l'umanesimo che deriva dalla nostra cultura, dal modo di vivere, di lavorare. L'italianità parla di umanesimo - ha detto il Capo dello Stato - è indispensabile il rafforzamento dei canali televisivi in lingua italiana dedicati all'estero e di contenuti per la rete internet: si tratta di una missione peculiare cui il servizio pubblico radiotelevisivo deve assolvere, con grande attenzione proprio all'offerta culturale complessiva che l'Italia è in grado di mettere in campo".

"Si tratta di un'offerta che non raggiungerà solo le nostre comunità all'estero, desiderose di trasmissioni di qualità, ma contribuirà al ruolo di ''lingua franca'' che, in molti ambiti culturali - arte e musica fra questi - l'italiano si trova a svolgere".

"Le industrie del nostro Paese che hanno puntato sulla internazionalizzazione hanno recato e recano un contributo fondamentale alla causa della nostra cultura e della nostra lingua, esprimendo quella civiltà e quell'umanesimo del lavoro che costituisce tanta parte del nostro bagaglio. Ogni settore del nostro Paese è chiamato a essere fonte di ispirazione e avvicinamento alla cultura italiana e non possono mancare, in questa direzione, iniziative tese alla attrazione di talenti in Italia, insieme a quelle dirette al rientro dei talenti italiani che hanno visto crescere le loro competenze all'estero".  "La lingua è il vettore di valori identitari espressione della cultura di un popolo", ha quindi detto il Capo dello Stato. 

Piccola curiosità in tema con gli Stati Generali della Lingua Italiana: il presidente è stato applaudito quando ha tradotto in italiano due termini inglesi durante il suo intervento.

"In un convegno di qualche anno fa dedicato al rapporto tra glocalismo e lingua italiana - ha ricordato Mattarella citando uno dei relatori che aveva appena parlato - Piero Bassetti ricordava che si possono costruire sistemi di conoscenza 'bottom-up' altrettanto ricchi di quelli costruiti 'top-down. Bassetti mi perdonerà se, in conformità all'invito rivoltomi dall'Accademia della Crusca, sostituisco alle espressioni inglesi, da lui utilizzate, quelle italiane di 'dal basso verso l'alto" e "dall'alto verso il basso".


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INTERVENTO DI SERGIO MATTARELLA AGLI STATI GENERALI DELLA LINGUA ITALIANA - live
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