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Attualità mercoledì 18 aprile 2018 ore 17:00

Morti sul lavoro, la Toscana aumenta i controlli

Seduta straordinaria del Consiglio regionale dopo la morte dei due operai a Livorno. Rossi: "Aumenteremo i progetti speciali anche nei cantieri"



FIRENZE — Troppi morti sul lavoro. Una conta che sembra non finire mai e che solo il mese scorso, con la morte dei due operai al porto di Livorno, si è allungata ancora. Per questo il Consiglio regionale si è riunito in via straordinaria a Palazzo del Pegaso in una seduta che ha visto presente in aula anche il presidente della Regione Enrico Rossi. Il governatore ha spiegato che la Toscana intensificherà i controlli, i progetti speciali e la lotta all'evasione e al lavoro nero. 

Sulla piaga degli incidenti sul lavoro hanno esternato la propria posizione i consiglieri di tutti gli schieramenti. Rossi, alla fine, ha detto che la Toscana aumenterà ulteriormente i progetti speciali. "Li abbiamo fatti per Prato e per le Apuane - ha detto - lo voglio fare per la cantieristica. Quello di Prato ha dato i suoi risultati. L'80 per cento delle aziende visitate si è messo in regola. I dormitori ci sono sempre, ma non più nei laboratori. Poter replicare l'esperienza di Prato vuol dire che bisogna assumere altre 70 persone. Ma se le leggi nazionali non me le fanno assumere". 

Tutti, presidente e consiglieri, hanno convenuto sul fatto che non sia possibile parlare di fatalità in caso di incidenti sul lavoro. "La fatalità non esiste - ha aggiunto Rossi - Infatti, quando si mette attenzione, i risultati si vedono, quando le aziende fanno dell'abbattimento degli infortuni un punto d'impegno, gli infortuni calano. Non bisogna accettare l'incidente come fatalità. Noi abbiamo fatto tante cose, ma tante restano ancora da fare. Sono rimasto particolarmente colpito dalla situazione di Livorno, dove un protocollo per troppo tempo è stato lasciato lì come carta. E' inquietante domandarci se ciò che è accaduto è frutto di una scintilla. C'è da capire se c'è qualcosa che non funziona". 

Tra le cause più frequenti degli incidenti, è stato ricordato, spesso c'è anche il lavoro nero contro cui la Regione ha rinnovato la propria opposizione. Nel frattempo dalla Toscana sono partite anche alcune richieste al governo nazionale.  "Abbiamo riscontrato che a livello nazionale mancano i provvedimenti sulle cisterne, sulla certificazione delle imprese. Ci auguriamo che il futuro governo li produca. Inoltre ci rivolgiamo al governo nazionale perché ci sia un rapporto più stretto tra sicurezza sul lavoro e ispettorato del lavoro. La nostra intenzione è quella di chiudere la legislatura aprendo una trattativa con il governo per raggiungere un'intesa su questo".


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