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Cronaca venerdì 07 settembre 2018 ore 12:06

Rissa fra bande rivali a Sollicciano

Lo scontro è scoppiato fra una quarantina di detenuti nel campo sportivo del carcere. Cinque sono finiti in ospedale. Ferito anche un agente



FIRENZE — Una violenta rissa è scoppiata all'interno del carcere di Sollicciano ieri pomeriggio e il bilancio finale è stato pesante: cinque detenuti sono stati trasportati in ospedale per accertamenti mentre un agente di polizia penitenziaria ha riportato la lussazione di una spalla con una prognosi è di venti giorni.

A diffondere la notizia è stata la uil Pa Polizia Penitenziaria con una nota firmata dal segretario generale Angelo Urso. Stando alla sua ricostruzione, la rissa è scoppiata intorno alle 16 fra una quarantina di detenuti appartenenti a due fazioni contrapposte fra loro, da una parte magrebini e dall'altra albanesi. I carcerati si trovavano nel campo sportivo per l'impossibilità di effettuare un po' passeggio in altre zone del carcere a causa dei problemi strutturali del penitenziario.

"L’unico agente addetto alla loro sorveglianza, intervenuto per cercare di placare gli animi, alla fine ha riportato una lussazione alla spalla e 20 giorni di prognosi - spiega nella nota Uso - Grazie al successivo intervento altri agenti presenti in Istituto è stato possibile far defluire i contendenti nei loro reparti detentivi dove poi sono stati chiusi in cella senza ulteriori disordini".

"Oltre ai danni materiali e a ciò che è capitato all’agente si contano una serie di feriti tra i partecipanti alla rissa, 4 o 5 dei quali sono stati accompagnati d’urgenza in ospedale per gli accertamenti sanitari del caso - prosegue Urso nella nota - Ciò che lascia interdetti è il fatto che la fruizione del campo sportivo era una situazione di emergenza per surrogare all’impossibilità da parte dei detenuti di fruire dei passeggi per deficit strutturali. E questa emergenza è stata affidata alla sorveglianza di un solo agente".

"Il Ministero della Giustizia e il capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria diano corso rapidamente all’impegno di affrontare al più presto i problemi strutturali di Firenze - conclude Urso - Servono uomini e donne, mezzi, strumenti di lavoro e fondi per rimettere in sicurezza un sistema in grave difficoltà".


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