Il magazzino Estar degli arresti è super-operativo

FIRENZE — Il clamore suscitato dall'arresto per corruzione di un funzionario dell'Estar, la centrale acquisti della sanità pubblica regionale, non sembra smuovere più di tanto l'assessore alla salute Stefania Saccardi. "Il funzionario è stato sospeso e comunque da tempo  era stato collocato in ruolo che non gli consentiva di reiterare i reati. Siamo fiduciosi nella magistratura".

Il direttore generale dell'Estar Nicolò Pestelli ci tiene invece a sottolineare che i fatti contestati dalla procura riguardano sostanzialmente una singola persona.

"Non c'è niente che riguardi l'ente, non è stato contestato niente - ha dichiarato Pestelli - l'ente ha fatto tutte le operazioni in piena trasparenza e correttezza, utilizzando procedure di evidenza pubblica e cercando la massima economicità nel rispetto delle procedure".

"Quel che sappiamo dell'inchiesta è che riguarda in particolare operazione del 2012, quando c'erano i tre Esta - ha proseguito Pestelli - e che sostancialmente riguarda fatti ascritti direttamente  a una singola persona".

Al centro dell'inchiesta c'è un magazzino di Calenzano acquisito dall'Estar da una società privata tramite una procedura di evidenza pubblica di cui il funzionario finito agli arresti domiciliari era l'unico responsabile. L'uomo è accusato di aver portato a termine l'operazione in cambio di sostanziosi benefici in denaro che in parte passavano attraverso incarichi di consulenza a due architetti di sua fiducia, anche loro ai domiciliari.

"Il magazzino di Calenzano è attivo dal 14 novembre 2016 - ha spiegato Pestelli - produce quasi due milioni di consegne di singoli prodotti all'anno e potenzialmente potrà produrne più di sei milioni, copre quasi tremila centri di prelievo e ha un'operatività senza uguali nel resto d'Italia".

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