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Attualità giovedì 18 giugno 2020 ore 19:25

Tpl, la Regione Toscana chiede i danni ai vecchi gestori

Oltre all'esposto del governatore Rossi, la Regione annuncia una citazione per danni da "abuso di posizione dominante": 2 milioni di euro al mese



FIRENZE — E' guerra aperta fra la Regione e le imprese del trasporto pubblico locale che a suo tempo si riunirono nel consorzio Mobit per partecipare alla gara regionale per un unico gestore del tpl e poi nella società consortile One Scarl per la gestione del contratto-ponte fra loro stesse e la società che ha vinto la gara, Autolinee Toscane del gruppo francese Ratp.

La Regione ha annunciato che, attraverso la propria Avvocatura, citerà in giudizio il consorzio One Scarl davanti al Tribunale di Firenze per risarcimento danni derivanti da abuso di posizione dominante. E proprio oggi il presidente  Enrico Rossi ha firmato l'esposto che sarà presentato in procura sempre contro One Scarl per violazione dell'obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario della gara dei beni necessari per la gestione del servizio pubblico. 

Con queste due mosse la Regione ha così replicato agli attuali gestori del tpl toscano alla luce dell'indagine per turbativa d'asta aperta dalla procura fiorentina a seguito di un altro esposto presentato da una delle società di One Scarl, la Cap di Prato. Inchiesta in cui sono indagati i sei membri della commissione della gara regionale e lo stesso governatore Rossi (vedi qui sotto gli articoli collegati).

L’azione civile di risarcimento è stata decisa dalla Regione "per i costi che l'ente e di conseguenza i cittadini toscani stanno sostenendo per il mancato affidamento del servizio di trasporto pubblico su gomma" si legge in una nota. Danni che, a partire dal primo gennaio 2020, scaduto il contratto ponte con gli attuali gestori, la Regione ha quantificato in almeno due milioni di euro al mese

Sempre secondo la Regione, ad oggi il danno per il ritardo nell’avvio del nuovo servizio ammonterebbe già a 34 milioni di euro

"L'atteggiamento ostruzionistico sul trasferimento dei beni e il ricorso strumentale alla giustizia amministrativa ha prodotto un costo superiore di almeno 10 milioni all’anno per il 2018 e il 2019 - si legge nella nota della Regione - E ora ogni mese che passa la differenza fra i costi che avremmo dovuto sostenere e quelli che stiamo sostenendo ammonta a due milioni. Quindi dal primo gennaio di quest’anno a luglio dobbiamo aggiungere altri 14 milioni. Tutto questo senza che i cittadini possano beneficiare del piano di investimenti previsto dalla nuova gara e senza che siano state attivate le gare relative ai cosiddetti lotti deboli”.

La valutazione del danno tiene conto dalla data di seconda aggiudicazione, dopo la valutazione dei piani economico-finanziari dei due partecipanti alla gara regionale, Autolinee Toscane e Mobit-One Scarl. 

"Nel mese di Febbraio 2020, tra l’altro, era previsto il passaggio dal notaio per il trasferimento dei beni - scrive ancora la Regione - A Maggio gli attuali gestori sono stati ritualmente convocati per il trasferimento e nessuna delle società ha partecipato".

La mancata consegna dei beni rappresenta, secondo la Regione, la prosecuzione di una condotta già rilevata dall’Autorità garante della concorrenza che nei giorni scorsi ha avviato un procedimento nei confronti degli attuali gestori del servizio per sollecitare il rispetto degli obblighi di legge nel garantire un celere e trasparente passaggio di consegne".

“Sarà premura della Regione Toscana segnalare ancora all’Antitrust cosa sta succedendo e sollecitarlo per le opportune e necessarie sanzioni" ha dichiarato il presidente Rossi.


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