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Attualità lunedì 15 febbraio 2016 ore 16:25

Sanità, hai conservato il codice di disdetta?

Servizio di Linda Giuliani

Le Asl invia ai cittadini richieste di pagamento per visite mediche e analisi prenotate e mai annullate. Sarti e Fattori: “Occorre più informazione"



FIRENZE — Quando si prenota una visita medica è possibile disdirla entro 48 ore dall'appuntamento. A prova dell'avvenuto annullamento, il Cup (Centro unico di prenotazione) rilascia un codice di disdetta che deve essere conservato. Nel 2012 la Regione ha incaricato la Nivi Credit, società di recupero crediti, di riscuotere il pagamento delle visite mediche e delle analisi prenotate dai cittadini ma non disdette entro i termini previsti.

Questi avvisi stanno raggiungendo anche persone che hanno realmente effettuato e quindi già pagato la visita o che l'hanno annullata entro 48 ore dall'appuntamento, e che quindi non sarebbero tenuti al versamento di alcuna sanzione. Ma chi non ha conservato il codice di disdetta, o non ha la possibilità di dar prova dell'avvenuto esame, ha, una volta ricevuto l'avviso, deve pagare entro 30 giorni anche se, a suo tempo, si è comportato correttamente.

“Le ingiunzioni - denuncia il Coordinamento fiorentino per il diritto alla salute - arrivano anche a coloro che hanno usufruito delle prestazioni, a distanza di 2-5 anni. Ciò comporta, per chi le riceve, la complicata ricerca della documentazione e la compilazione di un modulo da consegnare alla società richiedente per la definizione della procedura”.

Ad oggi sarebbero 35 le segnalazioni giunte al coordinamento, che aggiunge: “Coloro che non hanno più la documentazione, non ricordano l'evento o eventuali telefonate con il Cup, sono costretti a pagare”.

La denuncia è stata raccolta dai rappresentanti di Sì, Toscana a sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che sulla vicenda hanno presentato una mozione in Consiglio regionale. In particolare, i due consiglieri chiedono alla Giunta di “Provvedere a dare precise indicazioni alle aziende sanitarie per una diffusa e puntuale informazione all'utenza”, ma anche di “Provvedere all'invio degli avvisi in tempi celeri”. Richieste alle quali si aggiunge “Un'attenta verifica della mancata prestazione e delle cause imputabili al cittadino” e un chiarimento circa “La posizione della società di riscossione Nivi Credit srl in merito alla normativa vigente sulla provacy”.


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