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Attualità sabato 20 ottobre 2018 ore 17:40

Vittime del Forteto: "Non ci sentiamo tutelati"

Le vittime degli abusi: "Le istituzioni, Regione Toscana compresa, continuano a reclamare una discontinuità nella cooperativa che non può esistere"



FIRENZE — L'associazione Vittime del Forteto, la comunità di Vicchio del Mugello i cui vertici sono stati condannati per abusi e violenze sui minori (vedi qui sotto gli articoli collegati), e il gruppo di consultazione del progetto Oltre scendono in campo contro le istituzioni che, spiegano in una nota - continuano a credere in una "discontinuità di gestione nella nuova cooperativa del Forteto" rispetto a quella nata e cresciuta nel contesto della comunità stessa e che, alla luce delle condanne a carico del fondatore della comunità Rodolfo Fiesoli e di alcuni suoi collaboratori, non si sono costituite parti civili contro la coop.

"Non possiamo sentirci tutelati da chi continua a difendere la presunta 'nuova' Cooperativa Il Forteto ignorando le sentenze passate in giudicato - si legge nella nota - Tant'è che ora vengono poste a carico dei contribuenti somme importanti, quelle stanziate per il nuovo progetto Oltre, che avrebbero potuto essere risparmiate se solo le suddette istituzioni si fossero costituite parti civili, come avrebbero dovuto, nei confronti della Cooperativa il Forteto". 

"Le istituzioni locali, Regione Toscana compresa, in relazione alla Cooperativa il Forteto, continuano a reclamare una discontinuità che non può esistere con un passato durato 40 anni - si legge ancora nella nota - Passato in cui, secondo la recente sentenza passata in giudicato, la cooperativa è stata a totale asservimento della comunità essendoci sempre stato un intollerabile legame tra la parte produttiva-cooperativa e quella degli affidamenti di minori e disadattati''. 

"L'accoglienza dei minori non era la finalità ma lo strumento per favorire la vita comunitaria dei soci, svolgere attività agricole ed essenzialmente per recuperare forza lavoro a beneficio della cooperativa - scrivono ancora l'associazione vittime del Forteto e il gruppo Oltre - impiegando, una volta raggiunta l'età da lavoro, gli affidati, trattenuti in via definitiva nella comunità e cresciuti con le modalità maltrattanti descritte in precedenza, finalizzate ad impedirne la disobbedienza, l'autonomia delle scelte formative, la prosecuzione negli studi, la fuoriuscita". 

"Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Unione dei Comuni del Mugello e Comuni di Borgo San Lorenzo e di Vicchio (il cui sindaco Roberto Izzo il 14 gennaio 2010 aveva rinominato Rodolfo Fiesoli membro del cda del Centro don Milani e Scuola di Barbiana, malgrado la condanna subita da Fiesoli nel 1985 per gravissimi reati commessi su minori e disabili), si sono costituiti parti civili nel recente processo esclusivamente contro gli imputati per lo più nullatenenti - proseguono le due associazioni - e non si sono volutamente costituite contro la Cooperativa il Forteto (ampiamente capiente, con un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro)  pur avendo ottenuto con la sentenza del dicembre 2017, passata in giudicato, il diritto ad essere risarcite". 

"Non ci risulta che, al momento, alcuna di dette istituzioni abbia iniziato le azioni civili nei confronti dei condannati" concludono le due associazioni.

Nei giorni scorsi Marco Fenili, direttore generale della cooperativa Il Forteto ha rassegnato le dimissioni (vedi qui sotto l'articolo collegato). Sulla questione è intervenuta la coop con una nota in cui precisa che "il contratto di Fenili era prossimo alla scadenza e che il direttore non aveva mai avuto mandato di separare cooperativa e comunità, perché tale discontinuità è già da tempo avvenuta".

"Lo testimoniano il rinnovamento della compagine sociale, la scelta di un nuovo management, la riforma dello statuto sociale, l'accorpamento degli uffici amministrativi accanto al negozio, l'allontanamento dei soggetti condannati dalla Corte di Cassazione nel processo penale che tanta eco ha avuto sulla stampa - si legge ancora nella nota della cooperativa del Forteto - Insistere su questi temi significa negare l'evidenza e tornare ad un passato che più non appartiene alla Cooperativa. E' quanto ha accertato anche la magistratura, con la sentenza del settembre 2018 nell''ulteriore processo Fiesoli, in cui è stata riconosciuta alla Cooperativa Il Forteto, costituitasi parte civile nel procedimento, la liquidazione dei danni civili conseguenti ai fatti giudicati". 

"A tutte queste anacronistiche e tristi polemiche, vogliamo rispondere con i fatti, ricordando che continuiamo a dare lavoro, ogni giorno, ad oltre 90 dipendenti diretti, ad investire nel nostro territorio, nei giovani e nello sviluppo delle coltivazioni e dell''allevamento - prosegue la nota - Inoltre il cda ha approvato i dati contabili e finanziari al 30 settembre 2018 con una crescita del fatturato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Grande la performance estera, dove per effetto della riorganizzazione commerciale avvenuta, si registra un aumento del 14 per cento delle vendite".


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