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Cronaca martedì 04 aprile 2017 ore 16:49

L'incubo del bullo tiene in scacco un quartiere

Dopo la scarcerazione lampo dell'uomo che semina terrorizza via Baracca la procura ha deciso ricorrere sia in Cassazione che al tribunale del riesame



FIRENZE — Un incubo senza fine con una breve pausa nel mezzo: quella dei tre giorni che Dimitri Grosu, il 38enne rumeno che da tempo molesta gli abitanti di via Baracca, ha trascorso in carcere. Il cosiddetto 'bullo di via Baracca' ha la sua base in un ex negozio abbandonato della strada e da lì esce solo per molestare chiunque si trovi a incrociare il suo cammino. 

Nel suo curriculum figurano molestie, anche sessuali, danneggiamenti di negozi e delle auto in sosta con pugni e calci, richieste insistenti di soldi. L'uomo era stato arrestato sabato scorso dopo aver tirato una testata a un carabiniere in caserma in seguito al blitz dei militari in via Baracca. Oggi, però, è arrivata la scarcerazione perché contro di lui non ci sarebbero denunce circostanziate di tutti gli episodi di cui lo accusa la gente del quartiere, ma solo l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, che da sola non è sufficiente a tenerlo in carcere.

Ora contro la decisione del giudice ha deciso di intervenire la procura, con un doppio ricorso, uno in Cassazione contro la mancata convalida dell'arresto e uno al tribunale del riesame per ottenere a sua volta l'incarcerazione.

Intanto i residenti della zona hanno già alzato la voce lamentando i disagi sempre più intollerabili causati dall'uomo. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso loro solidarietà. "Non bisogna dimenticare che le sentenze dei magistrati vanno sempre rispettate ma da sindaco non posso non rilevare come tantissimi cittadini si sentono", ha detto Nardella per poi aggiungere: "Confesso che di fronte a fatti come questo anche noi sindaci ci sentiamo del tutto inermi e indifesi".


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