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Attualità martedì 12 giugno 2018 ore 18:34

"I rom dell'inseguimento stavano in case popolari"

Achille Totaro

Il senatore FdI Achille Totaro ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'interno Salvini dopo la morte di Duccio Dini



FIRENZE — Una situazione insostenibile denunciata a più riprese dai residenti. E' quella descritta dal senatore toscano di Fratelli d'Italia Achille Totaro che, riferendosi ai tre rom arrestati per la morte del 29 Duccio Dini falciato durante un inseguimento punitivo mentre era fermo al semaforo, ha detto: "I rom vivevano da un anno in alloggi popolari assegnati dal Comune di Firenze. I cittadini residenti nella zona, avevano subito, nell'ultimo anno, minacce, aggressioni, feste notturne e schiamazzi, e avevano presentato, più di una volta, denunce alle forze dell'ordine".

Sulla vicenda Totaro ha anche annunciato un 'interrogazione parlamentare al ministro dell'interno Matteo Salvini al quale chiede "di affrontare la situazione dell'ordine pubblico a Firenze anche alla luce di questo gravissimo episodio di violenza". Quindi il dito puntato contro Palazzo Vecchio:"Questi rom - ha aggiunto Totaro - che avevano ''trasformato'' la loro residenza in una succursale del campo nomadi del Poderaccio, erano ben conosciuti alle forze dell'ordine perché pregiudicati ma, il Comune di Firenze, non era mai intervenuto per porre fine a questa situazione e revocare l'assegnazione dei loro alloggi". 

Per Totaro, "purtroppo la morte di Duccio Dini è una triste conseguenza di anni in cui le istituzioni, tra cui il Comune, hanno tollerato il non rispetto delle regole e addirittura, come in questo caso, la violenza, verso i cittadini del quartiere dove abitavano. Se l'amministrazione comunale e le istituzioni fossero intervenute subito si sarebbe potuto evitare questo tragico evento". "Ci si domanda come mai - conclude Totaro - il Comune di Firenze, abbia consentito l'assegnazione e la non revoca delle case popolari a questi soggetti a fronte di tantissime coppie di cittadini di Firenze che rimangono costantemente esclusi dall'assegnazione delle case popolari".


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