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Cronaca mercoledì 07 marzo 2018 ore 15:21

Tre denunciati per gli spintoni a Nardella

Si tratta del giovane che ha sputato contro il sindaco e di altri due manifestanti. Sono esponenti dei centri sociali. Autopsia sul corpo di Idy Diene



FIRENZE — Salgono a tre le persone denunciate per ingiuria, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale per aver spintonato e sputato contro il sindaco Dario Nardella durante il presidio anti-razzista effettuato ieri dalla comunità senegalese sul ponte Vespucci, Il luogo dove il 5 marzo il venditore ambulante Idy Diene è stato ucciso a colpi di pistola da un pensionato, Roberto Pirrone (vedi qui sotto gli articoli collegati).

I tre giovani sono italiani e sono stati individuati dalla polizia come esponenti dei centri sociali e dell'area antagonista. Nessuno di loro quindi fa parte della comunità senegalese. Gli agenti hanno bloccato per primo quello che ha sputato contro Nardella mentre gli altri due sono accusati di aver cercato di impedire agli agenti di identificare l'amico.

Sarà invece effettuata oggi pomeriggio l'autopsia sul corpo di Idy Diene, raggiunto da sei colpi di arma da fuoco, cinque al torace e uno alla testa. L'omicida, bloccato da una pattuglia di parà della Folgore poco dopo il delitto, sarà interrogato domattina dal giudice Alessandro Moneti per la convalida dell'arresto. L'uomo ha raccontato alla polizia di avere gravi problemi economici e di essere uscito di casa con l'intenzione di uccidersi. Poi non ne ha trovato il coraggio e ha deciso di sparare contro un passante per poter finire in carcere. Alla fine la premuto il grilletto contro il senegalese, persona molto conosciuta e benvoluta in città. Una morte assurda, inaccettabile.

Dopo i sit-in e i presidi di ieri e di lunedì, la comunità senegalese sta organizzando un corteo antirazzista in ricordo di Idy Diene per sabato prossimo, sempre a Firenze. Un evento di portata nazionale che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe essere precluso a strumentalizzazioni politiche.

"Vogliamo fare questa manifestazione anche per non lasciare spazio agli estremisti che ieri, al presidio, hanno rovinato tutto - hanno spiegato i rappresentanti della comunità - Fra loro ci sono esponenti dei centri sociali e anche senegalesi con i quali non abbiamo nulla a che spartire. Ci vergogniamo profondamente di quello che hanno fatto al sindaco che è un nostro amico e commemora tutti gli anni con noi i nostri fratelli assassinati in piazza Dalmazia il 13 dicembre 2011".

Il riferimento è ai due giovani uccisi da un neofascista sette anni fa in uno dei quartieri più popolosi di Firenze. Una ferita profonda nel cuore della città che ha ripreso a sanguinare il 5 marzo anche per la straordinaria coincidenza che Idy Diene aveva sposato in tempi recenti la compagna di una delle due vittime di piazza Dalmazia, Rokhaya Kene Mbengue. La donna è oggi convinta che anche l'uccisione di Idy abbia avuto una matrice razzista.

"Tocca sempre ai senegalesi, perchè? - ha detto Rokhaya Kene Mbengue ai giornalisti - Adesso siamo stanchi, io ho paura anche a camminare da sola per strada. Questa non è vita, io voglio morire".


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