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Attualità martedì 12 maggio 2015 ore 18:30

Il no all'estremismo del Festival delle religioni

Il dialogo tra le religioni per la stabilità dei popoli al centro dell'incontro a Palazzo Vecchio. Presente anche il ministro degli Esteri Gentiloni



FIRENZE — Sì al pluralismo religioso e al dialogo ma no all'estremismo che nega la dignità umana. Queste la basi portate avanti all'apertura della seconda edizione del Festival delle Religioni. Una dichiarazione chiara di intenti rafforzata dal riconoscimento speciale conferito al Papa copto Tawadros II, voce dei cristiani oppressi in Africa e Medio Oriente dai fondamentalisti. "I gruppi terroristici - ha affermato - vorrebbero trasmettere un messaggio di terrore e minaccia a tutti, in primo luogo ai cristiani".

Il programma, dopo una videointervista al Rabbino Capo di Gerusalemme, Rav Aryeh Stern, ha visto il dialogo tra il Patriarca Latino di Gerusalemme, Fouad Twal, e il rabbino e filosofo Rav Steinsaltz, e nel pomeriggio è intervenuto anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Poi l'intervento di Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, che ha parlato della presenza cristiana nella Terra Santa dilaniata dal conflitto israelo-palestinese: "Sono convinto che in questa terra - ha detto - o vivremo insieme o moriremo insieme. in questo momento storico ho paura che prevalga il morire insieme. Per questo non possiamo rassegnarci ma dobbiamo continuare a sperare e lavorare su un futuro nuovo". 

Il nemico non è l'Islam, affermano il rabbino capo di Gerusalemme Rav Aryeh Stern e il grande studioso israeliano Rav Adin Steinsaltz. "Oggi si parla molto dell'estremismo islamico - ha spiegato Stern - ho incontrato numerosi capi islamici e questo non è assolutamente il loro modo di concepire e di vivere la religione". 

"Il compito di questa epoca - ha affermato Francesca Campana Comparini, ideatrice della rassegna - non è ostinarsi nel trovare l'unità a tutti i costi annullando le contraddizioni, ma svelare le differenze: la pluralità è un valore da perseguire, esplorare, custodire".

"E' una grande giornata per Firenze, di rilievo culturale internazionale". Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervendo all'anteprima del Festival delle Religioni 2015, ideato da Francesca Campana Comparini. "La missione che la città ancora oggi sente come autentica, che appartiene a questa comunità - ha aggiunto Nardella - è una missione di pace e dialogo, di testimonianza nel contesto internazionale attraversato da conflitti, odi, violenza".

Il tutto, tenendo ferma la barra sul rispetto della dignità umana: "No alla pedagogia dell'odio", ha affermato nel suo intervento il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni", che ha evidenziato come le minoranze religiose siano combattute da chi vuole imporre una visione totalitaria, e per questo bisogna dire "no all'ignavia e all'indifferenza che aggrediscono la nostra cultura".


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