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Attualità mercoledì 25 settembre 2019 ore 16:00

Fridays for future striglia Rossi e Nardella

Venerdì la manifestazione a Firenze per il terzo sciopero mondiale per la giustizia climatica. I ragazzi: "Basta parole, vogliamo atti concreti"



FIRENZE — Venerdì prossimo si terrà il terzo sciopero mondiale per il futuro #climatestrike, promosso da Fridays for future. A Firenze centinaia di ragazzi sono attesi alle 9 in piazza Santa Maria Novella per una nuova manifestazione. Nel frattempo gli esponenti fiorentini del movimento strigliano l'amministrazione regionale e quella di Palazzo Vecchio con una nota molto dura.

"In questa settimana in cui ragazze e ragazzi di tutto il mondo scendono in piazza per chiedere giustizia climatica e ambientale e misure concrete per affrontare l'emergenza climatica dobbiamo prendere atto, con rammarico, che la Regione Toscana e il Comune di Firenze sono ancora lontani da prendere decisioni effettive per la lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale" si legge nella nota.

"Sabato 21 settembre l'assessora regionale all'ambiente Federica Fratoni è venuta ad incontrarci al presidio che abbiamo organizzato davanti alla presidenza della Regione Toscana per chiedere l'approvazione di una dichiarazione di emergenza climatica - scrivono ancora i ragazzi di Fridays for future Firenze - La ringraziamo per la sua visita ma tuttavia l'incontro con l'assessora Fratoni ci ha lasciati molto delusi. L'assessora non ci ha dato nessuna indicazione concreta di azioni che la Regione intende mettere in atto da subito per la lotta al cambiamento climatico, ci ha detto che la burocrazia è lenta e che dobbiamo aspettare per vedere cosa succede a livello europeo e nazionale e, dulcis in fundo, ci ha detto che l'ampliamento dell'aeroporto è necessario! L’ampliamento dell'aeroporto è necessario per gli interessi economici di pochi, non per la vita delle persone! Il report dell’IPCC del 2018 nella sezione dei trasporti dice chiaramente che il trasporto aereo dovrà essere ridotto, quindi perchè andare nella direzione opposta ampliando l’aeroporto di Peretola? Come può pensare che noi, che stiamo lottando per il nostro futuro, per condizioni di vita accettabili su questo pianeta, possiamo accettare questa posizione? I politici stanno giocando con il nostro futuro. Non possiamo tollerarlo".

"Siamo in emergenza, è necessario mettere da parte gli interessi economici di pochi e mettere in atto azioni straordinarie per frenare il cambiamento climatico - prosegue la nota - Se la Regione è sincera nella lotta ai cambiamenti climatici, metta le sue proposte per iscritto e le renda pubbliche".

I giovani di Fridays for future intervengono anche in merito a un incontro con il presidente della Regione Enrico Rossi, annunciato in un comunicato stampa dell'ente ma ad oggi non ancora fissato.  "Noi con Rossi non abbiamo parlato e non abbiamo ricevuto nessun invito ad un incontro - spiegano i ragazzi - Se Rossi e la Regione Toscana hanno proposte concrete per contrastare i cambiamenti climatici e la distruzione del pianeta, che le mettano per iscritto. Saremo pronti a valutarle con l’aiuto di persone competenti su queste tematiche".

Per quanto riguarda il Comune di Firenze, "lunedì 23 settembre il consiglio comunale di Firenze ha dichiarato "simbolicamente" lo stato di emergenza climatica - scrivono i giovani - Di atti simbolici non ce ne facciamo niente. Infatti, con l'accezione “simbolica” il Comune può continuare a portare avanti politiche che vanno contro la sostenibilità ambientale e la mitigazione al cambiamento climatico. Tutti i punti toccati dalla dichiarazione sono così vaghi da risultare completamente inutili. Chiediamo al Comune di rivedere questa dichiarazione, di includere azioni concrete volte al contenimento della produzione di gas climalteranti e azioni per l'adattamento agli inevitabili impatti che il riscaldamento terrestre sta già avendo sul nostro territorio. È finito il tempo delle parole vuote di contenuto e delle strumentalizzazioni, è adesso il tempo di agire con determinazione per salvare la nostra vita su questo pianeta".

"Sindaco Nardella, fino a quando non affronterà seriamente la crisi climatica la invitiamo a restare in ufficio - scrivono gli esponenti di Fridays for future - Le dichiarazioni del sindaco Nardella che dice di voler scendere in piazza con noi impongono una risposta decisa da parte del nostro movimento. Al sindaco vogliamo rispondere che il tempo delle dichiarazioni è passato da decenni. Adesso è il momento di agire e, per un sindaco, agire significa lavorare nel proprio ufficio fino al raggiungimento degli obiettivi. Lo sciopero è lo strumento che abbiamo noi cittadini per costringere le istituzioni ad agire realmente. Venerdì, il sindaco Nardella, non dovrebbe scioperare ma lavorare senza sosta per affrontare realmente l'emergenza climatica. Noi saremo in piazza a vigilare che le dichiarazioni siano seguite immediatamente dai fatti".

Nella nota il movimento sottolinea che è in atto una crisi climatica e ambientale senza precedenti, già visibile in Italia.

"La temperatura media della Terra è già aumentata di 1°C rispetto all'epoca pre-industriale; le alluvioni sono aumentate del 400%, i picchi di temperature estreme del 200%, così come gli eventi meteorologici estremi, tempeste forti, nevicate e grandinate. Il livello del mare è già salito di 23 cm. Se non agiamo subito continuerà ad aumentare e Venezia finirà sotto il livello del mare nei prossimi 100 anni. In Italia, i ghiacciai alpini hanno perso negli ultimi 100 anni il 50% della loro copertura e i ghiacciai sotto i 3500 metri sono destinati a scomparire nei prossimi 20-30 anni. Tutto questo ha enormi impatti economici, inclusi quelli nel settore dell'agricoltura".

"Chi si occupa di finanza e assicurazioni vede come rischi più probabili nei prossimi anni i danni derivanti da eventi estremi, i disastri naturali, il fallimento delle politiche di mitigamento, la perdita di biodiversità. Tutto questo ha già determinato ingenti perdite economiche, e soprattutto ha arrecato gravissimi danni ambientali e sociali".

"Tra le prime cause dell’emergenza climatica spicca la produzione alimentare. L’agroindustria, è ad oggi responsabile per circa un terzo delle emissioni nocive prodotte a livello globale, oltre ad essere tra i primi fattori di inquinamento delle falde acquifere, della terra e dell’aria. I pesticidi ed i fertilizzanti utilizzati in agricoltura si disperdono negli ecosistemi circostanti, con effetti devastanti sugli equilibri naturali e sulla salute. Le aziende, i governi e le multinazionali dell’agribusiness portano avanti un modello economico che guarda sempre solo ai profitti e mai all’ambiente ed alle persone. Non possiamo continuare ad accettare che il nostro cibo e le nostre risorse primarie vengano prodotti in questo modo e che i nostri territori vengano ancora depredati e contaminati".

"Lottiamo per il nostro futuro e non ci fermeremo - dichiarano i giovani - Cosa dobbiamo fare? La scienza ci dice che gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra indicati nell'Accordo di Parigi sono insufficienti. Dobbiamo fare di più, dobbiamo innalzare l'ambizione climatica, a tutti i livelli: internazionale, europeo, italiano, regionale, provinciale, comunale, individuale. Queste non sono parole di propaganda, questo è quello che ci dice la scienza".


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