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Attualità lunedì 19 maggio 2014 ore 15:46

I presidi toscani rischiano ancora il posto

Servizio di Tommaso Tafi

I 135 dirigenti scolastici, vittime dell'annullamento del concorso del 2011, denunciano problemi nel decreto salvapresidi approvato dal Senato



FIRENZE — Continuano a vivere nel limbo i 135 dirigenti scolastici della Toscana che hanno superato il concorso nel 2011, ma ora si trovano a fare i conti con una sentenza del Consiglio di Stato che di fatto ne annulla l'esito a causa di un vizio procedurale nella nomina del presidente di commissione.
L'approvazione al Senato del decreto legge che punta a tutelarne il posto di lavoro sembra non essere sufficiente a fugare i molti dubbi sorti dopo il pronunciamento della giustizia amministrativa.
Il decreto, infatti, prevede la possibilità per i 112 presidi toscani già attualmente al lavoro, di mantenere il loro posto fino al 31 agosto 2015, data entro cui verranno ricorretti gli elaborati contestati. 
Chi dovesse essere bocciato in quel caso potrà però partecipare al concorso nazionale che verrà indetto a fine 2014 e che prevede una serie di posti riservati proprio ai dirigenti ritenuti idonei nel 2011, che beneficeranno anche di una serie di crediti extra. Una soluzione che non convince i presidi toscani, che hanno organizzato un incontro insieme a una delegazione dei 96 dirigenti scolastici della Lombardia, che si trovano in una situazione simile. 
Quattro i punti contestati, come si legge nella nota diffusa dai presidi:

1. La rinnovazione del concorso in Toscana, attraverso un’esecuzione pedissequa della sentenza del Consiglio di Stato, espone i già vincitori al rischio di non superare le prove, in particolare quelle scritte, introducendo anche un’evidente disparità tra chi vedrà le prove scritte ricorrette e chi no. A riprova di ciò, basti ricordare che in Lombardia circa un quarto delle prove scritte, dapprima giudicate positivamente, non hanno poi superato la seconda correzione, con esiti sconcertanti sulle valutazioni.

2. Chi, superata la rinnovazione del concorso toscano, si posizionasse in graduatoria oltre il numero dei posti disponibili, perderebbe comunque il posto di dirigente scolastico a partire dal 1° settembre 2015. Paradossalmente, avrebbe vinto due concorsi senza essere confermato in servizio.
3. Non c’è d’altra parte nessuna garanzia che il corso-concorso nazionale, procedura del tutto nuova e complessa, parta davvero entro il 31 dicembre 2014 e si concluda entro il 31 agosto 2015, tenendo conto oltretutto dei consueti ricorsi che caratterizzano ormai ogni tornata concorsuale. Quindi chi non superasse la rinnovazione del concorso in Toscana si troverebbe restituito, a partire dal 1° settembre 2015, al ruolo docente. Non è chiaro poi su quali sedi, visto che ormai i posti lasciati liberi dai dirigenti sono stati assegnati ad altri docenti.
4. Chi poi superasse il corso-concorso nazionale difficilmente sarebbe immesso in ruolo nella propria regione: in Lombardia, ad esempio, sono ben 170 gli idonei in graduatoria e già in attesa ed anche in Toscana potrebbero essercene molti. Chi superasse il corso-concorso nazionale potrebbe quindi essere costretto a trasferirsi in un’altra regione.


 


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