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Cronaca mercoledì 18 aprile 2018 ore 17:40

"Impianto biogas, né inquinamento né illeciti"

Livio Giannotti

Dopo il sequestro dell'impianto di Case Passerini e di 4 laghetti nel Mugello, Alia rassicura i cittadini: "Nessuna preoccupazione per le popolazioni"



FIRENZE — Il giorno dopo che la procura ha diffuso la notizia del sequestro dell'impianto di biogas della discarica di Case Passerini e di quattro laghi di contenimento situati nei pressi della discarica dismessa di Bosco ai Ronchi, nel Mugello (vedi qui sotto gli articoli collegati), i vertici di Alia, la società che gestisce gli impianti di smaltimento, ha convocato una conferenza stampa per dire la sua versione dei fatti e soprattutto rassicurare la cittadinanza sul rischio inquinamento.

"Prima di tutto nessuna preoccupazione per le popolazioni - si legge in una nota diffusa da Alia - Il provvedimento di sequestro, peraltro predisposto nel mese di febbraio, è stato eseguito solo ieri e consente l’esercizio dell’impianto. Alia ha già provveduto, circa un anno fa, ad inoltrare alla Regione Toscana la richiesta di modifica non sostanziale per l’utilizzo di nuove torce per la combustione del biogas. Le nuove torce sono sufficienti alla combustione del biogas prodotto dalla discarica di Case Passerini che ormai tende all’esaurimento. Nel corso degli anni la portata di produzione di biogas è diminuita; pertanto Alia ha effettuato lavori di efficientamento al fine di poter utilizzare il più a lungo possibile il cogeneratore ricorrendo, poi, e comunicandolo, all’utilizzo delle torce, comunque anch’esse troppo grandi rispetto al biogas residuo. Pertanto, l’azienda è in attesa dell’autorizzazione definitiva che permetterà l’installazione delle nuove torce, che sono già disponibili".

Per quanto riguarda le vasche di contenimento della discarica dismessa di Bosco ai Ronchi, Alia ha precisato che si tratta di apposite vasche di contenimento del percolato, ovvero bacini dove il percolato viene stoccato prima dello scarico nella pubblica fognatura. 

"Il sistema di stoccaggio del percolato si compone complessivamente di 6 bacin, due dei quali, per caratteristiche ed utilizzo, impermeabilizzati - spiega ancora Alia - Dal 37mo anno di post gestione della discarica è anche autorizzata l’immissione diretta del percolato nel sistema di pubblica fognatura, senza cioè il ricorso al sistema esclusivo di stoccaggio, e successivamente allontanato mediante autobotti verso impianti esterni. L’ultimo conferimento di rifiuti nel sito di Bosco ai Ronchi è avvenuto il 30 settembre 1971. La discarica è pertanto è chiusa da 47 anni. Secondo la normativa europea dopo 30 anni di post gestione non si parlerebbe nemmeno più di discarica".

“Anche nel caso dell’impianto di biogas di Case Passerini, Alia ha seguito l’iter per adeguare e mantenere alla massima efficienza e sicurezza l’attività dell’impianto, nel pieno rispetto dell’interesse dei cittadini” ha dichiarato il presidente di Alia Paolo Regini.

“Da tempo abbiamo illustrato ai livelli amministrativi ed istituzionali preposti al rilascio e all'aggiornamento delle autorizzazioni - ha aggiunto l'amministratore delegato Livio Giannotti - la necessità di individuare un livello adeguato che possa accompagnare la complessità gestionale e normativa del più grande operatore pubblico della Toscana nella gestione dei rifiuti urbani".

“Le aziende di gestione dei rifiuti, così come quelle del servizio idrico, da tempo scontano purtroppo problematiche legate a vuoti normativi e di pianificazione inseriti in contesti amministrativi spesso difficili da interpretare - ha commentato Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana - Auspichiamo, nel rispetto del lavoro della magistratura ed a fianco della nostra azienda associata, che le indagini si concludano rapidamente. Teniamo a sottolineare che il sistema delle imprese pubbliche rappresenta un presidio di legalità in Toscana in un settore che invece evidenzia opacità e ombre. Al tempo stesso chiediamo alla Regione di definire immediatamente un tavolo con i gestori per verificare caso per caso ed impianto per impianto le criticità, e definendo le soluzioni più adeguate ed eventuali percorsi transitori”.



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