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Lavoro martedì 31 marzo 2015 ore 18:22

La crisi di Italo colpisce anche in Toscana

Secondo la Fit Cisl, 35 dipendenti in forza a Santa Maria Novella rientrerebbero nel piano esuberi di Ntv. Segue l'affondo: "Bei capitani coraggiosi"



FIRENZE — Ci potrebbe essere anche una delegazione toscana allo sciopero del 10 aprile indetto dai sindacati dei trasporti dopo l'interruzione delle trattative tra Ntv, l'azienda che possiede i treni veloci Italo, e le parti sociali.
Il piano esuberi di Nuovo Trasporto Viaggiatori, infatti, prevede un taglio di 248 lavoratori sui 900 attualmente in forza in azienda e tra questi ci potrebbero essere anche i 35 toscani.
A lanciare l'allarme è stata la Fit Cisl: "In Toscana - ha detto il segretario Stefano Boni - sono 35 i lavoratori Ntv, fra personale di bordo e di terra, nella stazione di Firenze Smn; tutti giovani fra i 25 e i 35 anni, con titoli e professionalità alti".

Le trattative che si sono interrotte ieri ruotavano attorno alla possibilità di garantire gli ammortizzatori sociali per questi lavoratori, ma ora si va al muro contro muro.

"Con l'entrata in opera dell'Autority dei Trasporti - ha ricordato Boni -, è stato concesso alle società di trasporto uno sconto sulle tariffe per l'uso delle linee AV del 37%, corrispondente per Ntv a 35 milioni di euro nel 2015. Sempre Ntv ha ottenuto poi un ulteriore benefit di 18 milioni di euro con il meccanismo dei 'certificati bianchi', ovvero a fronte dell'impegno a utilizzare, per la nuova flotta, treni che abbiano minori consumo energetici. 53 milioni di euro che provengono dalle tasse dei cittadini italiani".

Da qui l'affondo ai vertici dell'azienda. "Bei capitani coraggiosi - ha tuonato Boni - che subito dopo aver ottenuto 53 milioni di euro di sgravi dallo Stato annunciano di voler licenziare 248 persone. E' il solito vecchio sistema italico: le perdite a carico dello Stato e i profitti a vantaggio dei privati".


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