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Attualità martedì 17 dicembre 2019 ore 12:59

La prima Carta antifascista della Toscana

I sindaci firmatari della prima Carta antifascista della Toscana

Il documento è stato sottoscritto da cinque Comuni, dall'Anpi e da Cgil, Cisl e Uil. Niente spazi pubblici per gli eventi che richiamano il fascismo



CHIANTI — Una nuova rete, composta dai Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta e San Casciano Val di Pesa, dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil del Chianti e dalle sezioni Anpi di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Impruneta, Mercatale, che elabora e firma la prima Carta antifascista della Toscana. 

Una summa di obiettivi e interventi volti a contrastare la discriminazione contemplata in tutte le sue forme, sociale, economica, legata alla razza e al genere, e ad attuare forme di mobilitazione contro la violenza sulle donne, le molestie e le violenze in ambito lavorativo. 

Il documento, inedito a livello regionale, impegna i soggetti firmatari alla realizzazione di una serie di azioni concrete e non solo simboliche, istituzionali e sindacali, tese ad affermare i valori della pace, dell’uguaglianza e dell’inclusione sociale. La firma della Carta è avvenuta nella sala consiliare del Palazzo comunale di San Casciano.

Sarà negato l’utilizzo di spazi pubblici ai soggetti che organizzano iniziative che richiamano la storia fascista. E’ questo uno dei punti più significativi che accomuna la volontà istituzionale. Le amministrazioni chiantigiane assumono l’impegno a non concedere sedi comunali per lo svolgimento di eventi che si legano alle vicende e alla dimensione fascista e chiederanno ai Prefetti di agire in modo analogo, nel rispetto di quanto previsto dalla Carta costituzionale. 

Altro obiettivo dei Comuni è la diffusione dei contenuti della Costituzione Italiana negli uffici comunali, che saranno dotati di una copia del documento affinché venga reso visibile. I sindaci agiranno inoltre allo scopo di destinare i beni confiscati alla mafia a finalità e interventi di carattere sociale e si attiveranno per organizzare nelle scuole percorsi educativi e cicli di incontri con il supporto di testimoni diretti, studiosi ed esperti del periodo storico del secondo conflitto mondiale. 

Le organizzazioni sindacali faranno la loro parte diffondendo i contenuti della Costituzione, i principi antirazzisti e antifascisti nei luoghi di lavoro e nelle attività produttive del territorio, oltre a promuovere ed allestire momenti formativi ed informativi sulla storia della Resistenza. In questo quadro, il lavoro delle sezioni Anpi sarà incentrato sulla tutela e il rispetto dei principi costituzionali ed in particolare sull’incontro con le nuove generazioni e la collaborazione con le istituzioni scolastiche nell’intento comune di sviluppare il senso civico necessario alla costruzione di una società libera e democratica.

Il documento ispiratore dell’accordo è la Costituzione Italiana e la tutela di quei diritti umani inalienabili, il diritto all’Istruzione, la libertà di informazione, la libertà di stampa, principi che garantiscono dignità, libertà, democrazia. Valori che sono radicati nel Chianti, come dimostra il contributo che questo territorio ha dato alla lotta di liberazione partigiana, e che devono essere alla base dell’azione legislativa e amministrativa.


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