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Attualità mercoledì 02 dicembre 2020 ore 18:35

La seconda ondata di Covid uccide molto di più della prima

Da Gennaio a Maggio la tragedia dei decessi ha riguardato soprattutto le regioni del nord. Ma la seconda ondata sta seminando morte ovunque



FIRENZE — Durante la prima ondata dell'epidemia di Covid-19, l'Istituto superiore di sanità ha accertato che il nuovo coronavirus è stato direttamente responsabile della morte dell'89% delle persone segnalate nel sistema di sorveglianza nazionale. Ma la seconda ondata dell'epidemia si sta rivelando assai più feroce. Lo dimostra l'analisi pubblicata sul sito dell'Agenzia regionale di sanità, basata sul confronto della mortalità registrata in Italia nel 2020 con quella degli anni precedenti.

Nel corso della prima ondata (Gennaio-Agosto 2020), i Comuni hanno segnalato all'Istat 475.674 decessi, 37mila in più rispetto alla media registrata dal 2015 al 2019, con una forte variabilità regionale. Nelle regioni del Nord, le più colpite dal SarsCov2, l'aumento di morti è stato del 19,5%, corrispondente a 39.500 decessi in più. Nelle regioni del centro e del sud Italia invece i decessi che si sono verificati dal Gennaio all'Agosto 2020 sono sostanzialmente allineati alla media degli anni precedenti. In Toscana in particolare sono stati registrati 30.303 decessi, 331 in più rispetto alla media 2015-2019, con un incremento di appena l’1,1%

Hanno fatto seguito tre mesi di mortalità addirittura in calo rispetto agli anni precedenti fino ad arrivare ad Agosto, quando la mortalità in Toscana è aumentata del 6,2% ma presumibilmente non per il Covid ma per le ondate di calore che hanno caratterizzato quel mese nella nostra regione.

E si arriva così all'autunno: i dati dell'Istat relativi ai morti registrati nella settimana dal 14 al 20 Ottobre 2020 dimostrano che la mortalità inizia ad essere significativamente più alta della media dei 5 anni precedenti, sia nelle città del Nord che in quelle del Centro-Sud. Per queste ultime l’eccesso di mortalità osservato da metà Ottobre a metà Novembre è di gran lunga maggiore del modesto incremento di mortalità osservato tra Marzo e Aprile.

Gli eccessi di mortalità rilevati in Ottobre e in Novembre 2020 riguardano non solo i più anziani (persone con più di 85 anni) ma anche i 75-85enni, i 65-75enni e, nel Nord, anche le persone con meno di 65 anni.

"L’impatto di COVID-19 sulla mortalità  della seconda ondata della pandemia sarà dunque più consistente di quello, già di per sé pesante, registrato nella prima ondata - concludono gli studiosi dell'Ars - L’analisi degli eccessi di mortalità generale fornisce uno spaccato crudo della realtà che spazza via inutili e insensate polemiche basate sulle preposizioni".

Qui sotto il grafico dell'Ars con la curva dei decessi, molto più ripida nella seconda parte del 2020.

grafica Ars Toscana

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