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Arte venerdì 16 maggio 2014 ore 17:28

Autoritratto concettuale di Isgrò agli Uffizi

Lo storico autoritratto 'Dichiaro di non essere Emilio Isgrò', realizzato nel 1971, è stato donato alla Galleria dall'associazione Amici degli Uffizi



FIRENZE — Emilio Isgrò è tra gli innovatori più importanti del linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra. Il suo autoritratto concettuale è un'’installazione per sette elementi intitolata ''Dichiaro di non essere Emilio Isgrò'' e composta da altrettanti fogli di carta serigrafata  sui quali si possono leggere le affermazioni dello stesso Isgrò e dei componenti della sua famiglia, che negano la sua identità.

“Affascina, in questo artista che ha fatto della cancellazione la sua sigla distintiva - ha affermato Cristina Acidini, soprintendente del Polo Museale  di Firenze - l’ottenimento dell’autoritratto concettuale attraverso rinnegamenti, ripudi ed amnesie altrui, sino al paradosso finale del diniego di sé. Come una gemma realizzata a incavo, in cui l’artefice costruisce l’immagine per sottrazione con un’accorta manipolazione del vuoto”.

“Dopo aver celebrato i primi vent’anni dell’Associazione con la donazione di un’opera di Bill Viola - ha sottolineato Maria Vittoria Rimbotti, presidente degli Amici degli Uffizi - eccoci pronti a ripartire con il dono di uno dei lavori ‘storici’ di Emilio Isgrò, personalità eclettica, protagonista non solo dell’arte del secondo Novecento italiano ma anche della letteratura, della poesia e del teatro. È  una gioia condivisa con tutti gli oltre ottomila soci degli Amici degli Uffizi”.

“L’ingresso nella collezione degli autoritratti degli Uffizi di un’opera storica di Emilio Isgrò è carico di significati - è stato il commento di Giovanna Giusti, direttrice del Dipartimento dell’arte contemporanea agli Uffizi - L’artista/poeta visivo, sebbene ‘schermato’, insieme ad altri già in collezione (Lucio Fontana, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Franca Pisani, Jenny Holzer), assertori per vie diverse del potere concettuale della parola, porta un altro importante contributo alla varietà espressiva dell’auto ritrarsi”.


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