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Cronaca lunedì 23 gennaio 2017 ore 09:20

E' accusata di peculato e le sequestrano la casa

Il tribunale di Livorno

Alla funzionaria del tribunale di Livorno, accusata di essersi appropriata di 230mila euro, è stata sequestrata una casa a Lucca



LIVORNO — I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal Giudice per le indagine preliminari del Tribunale, Beatrice Dani, nei confronti di una donna, funzionario del tribunale labronico, di origine fiorentina ma residente nella Lucchesia.

Il provvedimento si inserisce nelle indagini che, dal mese di luglio dello scorso anno, riguardano la donna (in servizio fino al 31 ottobre 2013 presso la cancelleria delle esecuzioni mobiliari del Tribunale civile labronico), con l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dal lavoro, per le ipotesi di reato di peculato e di soppressione, distruzione e occultamento di atti giudiziari.

Le indagini, secondo quanto ricostruito dai finanzieri, hanno accertato che la donna, sfruttando il suo ruolo di pubblico ufficiale e avendone per ragioni d’ufficio la disponibilità, si è appropriata, in più occasioni, sin dal 2005, di denaro contante, titoli di credito e libretti di deposito bancario intestati a terzi, per una cifra complessiva di oltre 230 mila euro. 

In alcuni casi, la funzionaria avrebbe stornato titoli o libretti depositati nelle singole procedure, versando le somme in ulteriori procedure in favore di creditori pignorati, per coprire gli ammanchi.

Nel corso delle perquisizioni era saltata fuori anche la sottrazione di atti giudiziari,con i finanzieri che avevano trovato presso l’abitazione della donna e nell’autovettura, fascicoli giudiziari e altri atti pubblici sottratti agli uffici dove aveva lavorato.

C'è poi un'indagine per ricettazione, con la funzionaria trovata in possesso di un documento di identità denunciato come smarrito e quella per truffa aggravata, per aver richiesto e ottenuto da una anziana donna, la cifra di 30 mila euro, parte dell’eredità ottenuta da quest’ultima a seguito della morte della figlia.

Di fronte ad una segnalazione di operazione sospetta, che aveva evidenziato lo smobilizzo di quote in fondi comuni di investimento cointestate con il marito, il GIP ha ritenuto che ci fosse il pericolo di non recuperare i soldi, disponendo così il vincolo cautelativo di beni fino all’importo di 107mila euro, pari alle somme in contanti depositate nelle mani della funzionaria dai vari debitori nel corso delle procedure esecutive.

E’ stata così sottoposta a sequestro, con il supporto della Compagnia della Guardia di Finanza di Lucca, anche un’unità immobiliare di 158 metri quadrati alla periferia della città, di proprietà della donna.


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