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Attualità martedì 17 maggio 2016 ore 17:45

L'indipendenza di 21 giovani down

Il progetto 'abitare in autonomia', promosso da Asl e associazione Down Lucca, sta dando ottimi risultati. Ci sono obiettivi individuali e di gruppo



LUCCA — Il progetto Vita verso l’indipendenza: abitare in autonomia, frutto della collaborazione tra la zona distretto Piana di Lucca dell’Azienda Usl Toscana nord ovest e l’associazione Down Lucca è iniziato nel mese di novembre 2015 e continuerà fino al prossimo mese di ottobre.

L’iniziativa, attivata dall’Azienda sanitaria grazie ad un bando della Regione Toscana e a fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, permette di far sperimentare a 21 giovani e adulti con sindrome di down o con difficoltà relazionali una vita abitativa autonoma in una vera casa, a due passi dalla circonvallazione di Lucca.

Si tratta di un percorso fondamentale, non di tipo assistenzialistico ma basato su un’idea di autentica inclusione di questi ragazzi. Il progetto sta evidenziando molti punti di forza, grazie alla formazione delle équipe di autonomia, che realizzano una metodologia di sviluppo per l’autodeterminazione individuale di questi giovani.

La finalità è appunto quella di far acquisire ai ragazzi delle autonomie adeguate alla loro età, riconoscendo la specificità di ognuno e, nello stesso tempo, di accompagnare i genitori nel percorso verso l’autonomia del proprio figlio.

Il progetto cerca di promuovere nei giovani coinvolti maggiori capacità propositive, organizzative e decisionali, facendo acquisire o migliorare le competenze in cinque aree prevalenti: comunicazione e socializzazione (conoscere i propri dati personali, salutare, chiedere informazioni etc), orientamento nel territorio (saper individuare alcuni luoghi significativi), comportamento stradale (aver chiare le regole base), uso del denaro (acquisire conoscenza del denaro come strumento per piccoli acquisti), uso dei servizi (conoscere i negozi di uso comune e le risorse del territorio). Il tutto grazie a modalità ludiche e motivanti, in grado di stimolare la curiosità, il senso di scoperta e di sperimentazione, con il “protagonismo”, che permette di stimolare l’espressione personale (gusti ed opinioni), attraverso il gruppo, come contenitore e contenuto dell’esperienza, e con strategie personalizzate. Ciascun ragazzo, infatti, ha competenze, potenzialità e bisogni diversi ed il percorso è disegnato il più possibile tenendo presente e valorizzando queste differenze personali. 

Vengono poi proposti obiettivi di gruppo, attraverso i quali ogni giovane può fare un passo avanti nel proprio cammino verso l’autonomia. Tra le attività garantite in questi mesi anche un percorso di educazione all’affettività per coppie, un percorso di accompagnamento per i genitori, un laboratorio di cucina, lo scambio-casa (vacanza in struttura turistica).

Un susseguirsi di esperienze innovative, quindi, che confermano giorno dopo giorno come le competenze delle persone con sindrome di down e con altre disabilità intellettive siano davvero tante e come per molti di loro sia possibile programmare un tipo di vita semi-indipendente che li renda sempre più una risorsa ed una ricchezza per la comunità. 


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