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Cronaca mercoledì 26 ottobre 2016 ore 17:47

Villetta agli immigrati, i vicini non ci stanno

Conferenza stampa degli abitanti di via Nazionale per una villetta adibita all'accoglienza di profughi. Annunciato un esposto alla Finanza



AULLA — La questione è spinosa e rientra nel difficile rapporto che c'è tra accoglienza e integrazione.

Qualche mese fa una villetta a schiera sita in Via Nazionale, di fronte alla Chiesa del Groppinoera stata messa in vendita ma, a causa del pessimo andamento del mercato immobiliare, i proprietari alla fine hanno deciso di darla in affitto a un'associazione privata che rientra nel piano di accoglienza dei profughi stilato dalla Prefettura di Massa Carrara e ha già accolto circa 60 immigrati tra la Lunigiana e la vicina Spezia attraverso i bandi a disposizione.

Attualmente all'interno della casa di via Nazionale sono ospitate tre giovani coppie. Appena i cittadini sono venuti a sapere del possibile arrivo di altri immigrati si sono recati dal commissario del Comune Simonetta Castellani chiedendo di essere avvisati sulla data di insediamento e, soprattutto, di avere informazioni sui nuovi vicini.

Tutto questo, stando a quanto raccontano, non è successo e qualche giorno dopo è nato un nuovo allarme per l'allestimento della villetta in questione: "Da quanto abbiamo visto - racconta il portavoce del vicinato Andrea Lazzarotti - i posti letto sono ben 18 e non 3 come autorizza la documentazione che abbiamo consultato presso gli uffici comunali. Si tratta di una casa di 120 metri quadri, della quale mansarda e taverna non sono usufruibili a mo' di abitazione. Per questo ci chiediamo come abbiano potuto dare l'agibilità per questo progetto".

"Abbiamo deciso di muoverci in modo autonomo - prosegue - di consultare tutta la documentazione possibile richiedendo un accesso a numerosi atti e ci chiediamo come possano stare 18 persone in una casa così piccola e non a norma. Abbiamo chiesto se l'Asl ha fatto i dovuti controlli per capire se sussiste il rispetto delle norme igienico sanitarie e la Prefettura non ci ha risposto, dicendoci che verrà fatto un sopralluogo a sorpresa in futuro."

"Ci chiediamo anche - prosegue nella spiegazione del perché della protesta - come sia possibile che una casa che, solitamente, viene affittata per una somma che va dai 300 ai 600 euro possa essere stata ceduta per 1700 euro mensili? E, soprattutto, chi è veramente il titolare di questa associazione privata? Noi non lo sappiamo e nessuno vuole dircelo. Inoltre, il Comune di Aulla ha superato il livello di saturazione del territorio in materia di accoglienza, quindi significa che non siamo più in grado di ospitarne altri, e di questo ci ha informati un dirigente comunale."

Il gruppo di residenti ha assunto un avvocato per avere queste risposte e ha deciso di presentare un esposto alla Guardia di Finanza.


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