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Cultura martedì 21 ottobre 2014 ore 12:34

Maraini: "Salviamo l'italiano dagli inglesismi"

Appello della scrittrice dagli Stati Generali della Lingua Italiana. Il ministro Giannini: "Nuova cattedra per insegnarla ai figli di immigrati"



FIRENZE — Valorizzare la lingua italiana, diffonderla sempre di più all'estero e, soprattutto, aiutare sempre di più a conoscerla anche i tanti immigrati che arrivano (o che nascono) sul nostro territorio. E' il messaggio che arriva dal primo dei due giorni degli Stati Generali della lingua italiana, rassegna che si è aperta a Palazzo Vecchio e che proseguirà domani al teatro della Pergola.

Ad aprire i lavori è stata il ministro all'istruzione Stefania Giannini che ha annunciato una nuova classe di concorso con cui istituire una cattedra di italiano nelle scuole come seconda lingua per gli studenti immigrati

"La lingua italiana deve diventare strumento di inclusione e integrazione dei tanti bambini stranieri che crescono nel nostro paese - ha spiegato - Su questo ci sarà una nuova classe di concorso, i tempi sono maturi dato che questi ragazzi sono il 10% di tutti gli studenti nel nostro paese: occorre assumere consapevolezza del fatto che l'inclusione linguistica è fondamentale anche ai fini del percorso, in cui la scuola ha un ruolo, di ius soli temperato per acquisire cittadinanza".

Tra i vari ospiti che si sono succeduti sul palco, invece, la scrittrice Dacia Maraini ha voluto sottolineare con forza la necessità di difendere l'italiano dall'invasione dei termini stranieri, soprattutto inglesi. "L'italiano è una lingua bellissima, ricca e molto varia. Possiamo usarla senza bisogno di fare ricorso ad espressioni straniere. Siamo infatti al paradosso che all'estero viene valorizzata e studiata mentre noi, nel nostro paese, la storpiamo di proposito".

Altra proposta è infine arrivata da Renzo Arbore che, sempre nell'ottica di insegnare l'italiano agli studenti stranieri, ha suggerito di far conoscere la nostra lingua "attraverso i versi dei cantautori del Novecento, la loro musica e le loro canzoni".


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Dacia Maraini - dichiarazione

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