Faida familiare e false denunce per il conte

MONTE ARGENTARIO — Il nome del conte Sardagna Ferrari è legato a quello di Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore diventato noto dopo il terremoto de L'Aquila parlando degli affari che si sarebbero potuti fare nella ricostruzione della città. 

E proprio De Vito Piscicelli, attuale compagno di Sofia Borghese, la ex moglie del conte, avrebbe avuto l'interesse a screditare il conte Sardagna Ferrari. 

"L'inchiesta oggetto del procedimento deriva da una serie di false denunce nei confronti del conte fatte dal noto pregiudicato Francesco Maria de Vito Piscicelli, attuale compagno di Sofia Borghese, moglie del conte Sardagna, atte a sottrarre con artifizi e raggiri l'intero patrimonio", ha specificato in una nota diffusa dal conte in merito all'indagine della Guardia di Finanza. 

L'inchiesta ha raggiunto anche la Toscana, per la precisione Monte Argentario dove è stata preventivamente sequestrata la villa Spini Bianchi (leggi l'articolo consigliato). Sotto sequestro anche un castello e un elicottero privato per una presunta evasione fiscale di 2 milioni e 900mila euro relativi agli anni 2012, 2013 e 2014.

Come riportato in una nota, in quegli anni il Castello di Tor Crescenza era nella piena disponibilità di Sofia Borghese e del suo compagno Piscicelli e in tale periodo il conte era stato allontanato dall'autorità giudiziaria.

"Il conte Sardagna - prosegue la nota - su sentenza del tribunale di Roma rientra in possesso dei suoi beni soltanto nel maggio 2015", e poi la volontà tramuta il suo commercialista di fiducia di procedere al ravvedimento come previsto dalle leggi vigenti per sanare la sua posizione nei confronti del fisco.

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