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Attualità lunedì 02 novembre 2020 ore 08:06

Nuovo Dpcm, coprifuoco e stop alla mobilità fra le regioni

Il nuovo decreto per contenere l'epidemia di Covid alla firma di Conte fra oggi e domani ma è ancora scontro fra governo, Regioni ed enti locali



ROMA — Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare (o almeno dovrebbero) ma, di fronte all'incalzare dell'epidemia di Covid, non resta che prendere atto che i livelli istituzionali italiani sono impegnati, tranne rarissime eccezioni, nel gioco più squallido, lo scaricabile. Magari meravigliandosi pure se alcuni cittadini hanno qualcosa da ridire quando i veri nodi dell'emergenza, ad esempio il sovraffollamento dei trasporti pubblici nelle ore di punta, rimangono quasi sullo sfondo, quindi irrisolti, nel gigantesco polverone sollevato dalle fughe di notizie più o meno fantasiose e pilotate sulle nuove limitazioni che saranno introdotte con il Dpcm alla firma del premier Conte stasera o al massimo domani.

Comunque sia, stando alle ultime informazioni, si sta delineando un decreto quadro che imporrebbe a livello nazionale le seguenti novità:

- stop alla mobilità fra le Regioni se non per motivi di lavoro, di salute o di emergenza da autocertificare con un modulo;

- coprifuoco nazionale in orario ancora da stabilire (forse dalle 18, più probabile dalle 21);

- chiusura dei centri commerciali nei fine settimana;

- divieto di accesso agli spazi in cui sono installati videopoker, slot machines e altri giochi nei bar e nelle tabaccherie.

- chiusura dei musei.

Nello stesso decreto potrebbero essere riportati alcuni indicatori (fra cui l'indice Rt di trasmissione del contagio superiore a 2) che farebbero scattare in automatico restrizioni ancora più severe a livello regionale, provinciale o ancora più localizzato, su ordine dei presidenti delle Regioni in accordo con il governo. In prima posizione, le regioni che hanno già Rt superiore a 2 come la  Lombardia e il Piemonte. E sarebbe in questo contesto che scatterebbe anche la chiusura di bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e negozi (ad eccezione di quelli che vendono alimentari e beni essenziali) e l'obbligo per gli ultrasettantenni di restare a casa (più probabile una forte raccomandazione).

Oggi a mezzogiorno il premier Conte riferirà sui contenuti del nuovo Dpcm a Montecitorio, alle 17 lo farà al Senato. In mattinata invece si terrà un nuovo confronto-scontro fra i governatori e alcuni ministri. Vi terremo quindi aggiornati sull'evoluzione delle trattative e sul prodotto finale che, è bene ribadirlo, potrebbe smentire parte delle anticipazioni.

Per la cronaca, questo nuovo Dpcm è il numero 21 dall'inizio della pandemia e il terzo in tre settimane. Se almeno servisse a qualcosa, sarebbe già un passo avanti. Ma, diciamocelo, dopo gli ultimi due, serpeggia un ragionevole dubbio.


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