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Lavoro martedì 01 luglio 2014 ore 13:36

Piano del paesaggio, questione cave nel mirino

Secondo giorno di serrata nei distretti del marmo mentre il Consiglio regionale discute sul nuovo Piano. Appello a Rossi e Marson degli ambientalisti



FIRENZE — Questa mattina circa 500 lavoratori del marmo hanno manifestato davanti al Comune di Carrara contro il nuovo piano del paesaggio, in approvazione nelle sedute di oggi e domani del Consiglio regionale. 

Il provvedimento  nel suo complesso disegna una cornice di regole certe per gli interventi di riqualificazione sia nei luoghi già vincolati che nelle periferie, nelle lottizzazioni, nelle zone industriali anche degradate, nelle aree abbandonate. Ma pone anche nuovi limiti  all'attivita' delle cave di marmo, soprattutto se all'interno del Parco delle Alpi Apuane

La prima versione degli articoli sulle cave, predisposta dalla giunta regionale e molto restrittiva, è stata modificata in buona parte dal consiglio regionale in sede di commissione ambiente e territorio. Ma gli emendamenti introdotti - volti ad allentare i limiti all'attività estrattiva - per gli imprenditori del settore non sono sufficienti. Di qui la decisione dell'associazione industriali di Massa Carrara di proclamare due giorni di serrata a cui hanno aderito l'associazione industriali di Lucca e tutte le realtà del comparto lapideo.

Durante l'assemblea che si è svolta stamattina nella sede del Comune di Carrara, il presidente di Assindustria Giuseppe Baccioli ha dichiarato di confidare nell'inserimento nel Piano di un emendamento messo a punto dal consigliere del Pd Ardelio Pellegrinotti (e già sottoscritto da altri consiglieri di maggioranza e opposizione) che salvaguarda dagli effetti delle nuove norme sulle cave tutte le richieste di autorizzazione presentate prima dell'approvazione del nuovo piano paesaggistico.

''Qualora l'emendamento non venisse approvato - ha detto Baccioli - andremo in 10.000 a manifestare sotto la Regione''.

Su posizioni opposte comitati e associazioni ambientaliste che oggi hanno consegnato al governatore Enrico Rossi 100.000 firme raccolte in difesa delle Alpi apuane. Poco dopo alcune decine di volontari hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale, accogliendo con un applauso sia il governatore Rossi che l'assessore all'urbanistica Anna Marson. 

''Su quelle stupende montagne si giocano enormi interessi economici riservati a pochissimi soggetti - hanno dichiarato i rappresentanti della Rete dei comitati per la difesa del territorio - La reazione scomposta e rabbiosa degli industriali del marmo ne dà la misura, con attacchi personali all'assessore Marson e ricatti occupazionali da terzo mondo. Ci auguriamo che i membri del consiglio non si facciano influenzare''.

Guarda qui sotto la dichiarazione in video di Franca Leverotti di Italia Nostra

Ai giornalisti che sottolineavano come le norme sulle cave scontentino tutti, il governatore Rossi ha dichiarato che ''chi governa deve assumersi responsabilità''. ''Gli imprenditori devono capire che non si puo' continuare come prima - ha detto il presidente della Regione - e gli ambientalisti che non è possibile eliminare del tutto le cave. Penso che alla fine manterro' ancora un buon rapporto sia con gli uni che con gli altri. Il Piano paesaggistico e un provvedimento importante che conclude un lungo lavoro di legislatura e segnerà la Toscana del futuro''.

Guarda qui sotto la dichiarazione in video del governatore della Toscana Enrico Rossi

Sulla mobilitazione delle aziende del marmo è intervenuto anche il Pd Toscana. Ieri il segretario regionale Dario Parrini ha incontrato i manifestanti insieme al consigliere regionale Ardelio Pellegrinotti.

''Ho ribadito che a nostro avviso va evitato ogni cedimento a chi, in un senso o nell'altro, sta assumendo posizioni estreme - ha dichiarato dopo l'incontro Parrini -  Tutela dell'ambiente e del paesaggio e tutela dei posti di lavoro e del sistema produttivo non sono due obiettivi incompatibili bensì due finalità entrambe raggiungibili; va apprezzato fino in fondo il lavoro di correzione del testo iniziale del piano paesaggistico, testo decisamente non adeguato, portato avanti dal Pd e da tutta la Commissione Territorio e Ambiente del consiglio regionale. Questo lavoro ha consentito di arrivare a un provvedimento più equilibrato e più rispettoso delle varie esigenze in campo. Ai lavoratori del settore lapideo, comprensibilmente preoccupati per la sorte del loro posto di lavoro, abbiamo detto che per il Pd della Toscana le cave fanno parte della storia e della tradizione delle Apuane e sono una realtà non da negare ma da rendere oggetto di buone e lungimiranti regole. Complessivamente penso che in Toscana abbiamo fatto un passo avanti''.

Sul fronte sindacale, spicca la posizione della Fillea Cgil che ha definito  ''esagerati gli allarmi sulle migliaia di lavoratori a rischio e sulle 2.000 imprese coinvolte. Così come è innegabile una rottura del distretto per interessi e valore aggiunto, in particolare tra attività estrattiva e trasformazione e completamento della filiera''.  

''Questioni che avrebbero bisogno di un confronto di merito meno urlato e più orientato alla ricomposizione economico-organizzativa - sostiene il sindacato -  e magari di una lotta condivisa all'illegalità e all'evasione fiscale, oltre alla necessaria rintracciabilità del materiale estratto. Non è negandole sulla carta che si esorcizzano e, su questo, sarebbe interessante conoscere le opinioni di Confindustria."


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