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Cultura giovedì 14 luglio 2016 ore 15:00

Quando una stella mangia un pianeta e arrossisce

foto controcopertina.it

Tre astrofisici dell'ateneo pisano sono riusciti a descrivere per la prima volta un evento che non è mai stato osservato in tempo reale



PISA — La comunità scientifica stava lavorando da tempo intorno all'ipotesi che l'ingestione da parte di una stella di un pianeta ricco di ferro o di altri elementi pesanti potesse modificarne l'aspetto osservabile dalla Terra. Ma finora nessuno aveva quantificato l'entità del fenomeno.

Lo hanno fatto tre ricercatori dell'Università di Pisa, Pier Giorgio Prada Moroni, Emanuele Tognelli e Scilla Degl'Innocenti che hanno pubblicato sulla rivista Montly Notices oh the Royal Astronomical Society i risultati dei loro studi su una stella di Gamma Velorum, un ammasso stellare della via Lattea situato a 1.200 anni luce dalla Terra.

La stella in questione presenta un'anomala abbondanza di elementi chimici più pesanti dell'elio e giustificabile con un fenomeno di accrescimento per inglobamento di uno o più pianeti.

I tre astrofisici pisani hanno realizzato per la prima volta simulazioni numeriche al computer che hanno permesso di studiare che cosa succede ad una stella quando 'mangia' un pianeta e come questi effetti dipendono dalla massa del pianeta stesso e dalls sua composizione chimica.

"In questi casi l'effetto principale è quello di aumentare i metalli contenuti nella parte esterna della stella - spiegano i ricercatori - e i metalli, assorbendo la luce a lunghezze d'onda più corte, fanno risaltare maggiormente le tonalità rosse conferendo alla stella un colore più rossastro del normale".

"L'accrescimento di una stella è un fenomeno molto veloce e quindi difficile da osservare direttamente - concludono gli scienziati - Le nostre simulazioni hanno mostrato che l'entità dell'effetto dipende molto dalla massa e dall'età della stella al momento in cui ingerisce il pianeta".


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