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Attualità lunedì 30 marzo 2020 ore 17:05

"Già sei contagi fra i dipendenti di Poste"

Allarme lanciato dal sindacato Slc-Cgil per la provincia di Pisa. Che chiede più sicurezza e cita gli uffici di litorale, zona Cuoio e Valdicecina



PISA — "Purtroppo gli operatori postali stanno pagando un prezzo elevato, contando già 4 vittime nelle zone rosse del Nord Italia e ad oggi ben 6 casi di positività al virus anche nella nostra provincia - scrive Massimo Basilei, responsabile pisano di Slc-Cgil -; ciò per noi è inaccettabile per due motivi: primo, perché la salute e la vita di chi lavora deve essere il primo obiettivo “essenziale”; secondo, perché l’eventuale contagio di un lavoratore o di una lavoratrice di Poste, ha un effetto moltiplicatore devastante anche per l’utenza che, in buona parte, è composta da persone anziane notoriamente più a rischio di altri".

"Riteniamo che tutti i servizi garantiti fino ad ora non siano poi cosi' “essenziali” (bollettini in scdeza a fine aprile, richieste di un semplice estratto conto, ecc) - segnala Basilei -, ciò ha provocato in tutti gli uffici postali del territorio pisano, lunghe code di utenti e disagi".

Il sindacato chiede a Poste Italiane maggiore sicurezza negli uffici postali e minaccia lo sciopero. "Nel rispetto del messaggio governativo “IO RESTO A CASA”, solleciteremo Poste a garantire la sicurezza e la riapertura, anche a giorni alterni, degli uffici territoriali, partendo da quelli, la cui chiusura, ha creato forti disagi ai pensionati e alla popolazione. Ci riferiamo in particolare agli uffici del litorale pisano alle località di Tirrenia e Marina di Pisa e alle zone limitrofe della provincia (Val di Cecina, zona del Cuoio ecc.). In presenza di una mancata e preconcettuale disponibilità da parte di Poste, a prendere in considerazione le nostre richieste ci vedremo costretti a ricorrere ad ogni forma di mobilitazione di cui disponiamo, fino a ricorrere allo strumento dello sciopero per la sacrosanta tutela della salute e della vita delle lavoratrici, dei lavoratori e della cittadinanza tutta


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