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Politica venerdì 12 giugno 2015 ore 16:38

Regionali in Toscana e l'inganno delle preferenze

La Carovana per la costituzione ha presentato un dossier sull'incostituzionalità della legge elettorale: "Premio di maggioranza altera il risultato"



FIRENZE — Il dossier è stato illustrato da Cinzia Niccolai e Gabriella Chiaramonte per denunciare "un’assegnazione dei seggi geograficamente disomogenea e incongruente con la realtà dei voti espressi dalla volontà popolare".

Secondo le rappresentanti della carovana, nel Toscanellum" il listino bloccato facoltativo ignora la sentenza della Corte Costituzionale n.1 del 2014 ma si prende anche gioco degli elettori".

"Dai dati si scopre che non sono stati eletti i candidati più votati e che i seggi non sono equamente distribuiti sul territorio - spiegano Niccolai e Chiaramonte - Il sistema di attribuzione dei seggi, con l’artificio dello spacchettamento in 4 parti della provincia di Firenze, determina che ad essa vanno 12 dei 35 seggi attribuiti con le preferenze, di cui 7 eletti nella circoscrizione del Comune di Firenze e 5 nel resto della sua provincia". "Il resto della regione si accontenta di 23 eletti - si legge ancora nella nota La provincia di Firenze avrà 1 candidato ogni 81.095 abitanti, quella di Grosseto, ad es.,1 ogni 220.564. La media riferita al territorio regionale è invece di 1 ogni 104.920 abitanti".

"Lo sfregio ulteriore alla sovranità popolare è la mancata elezione di quei candidati dell’opposizione che hanno totalizzato un maggior numero di preferenze rispetto ai primi eletti del collegio di Firenze 1 - scrivono le rappresentanti della Carovana per la Costituzione - Emblematico il caso del primo eletto del M5S che è arrivato quindicesimo per preferenze ottenute mentre 14 candidati avrebbero avuto la precedenza su di lui perchè più votati. In più, 11 di questi non sono stati eletti".

Grazie al premio di maggioranza 24 seggi sono andati al Partito democratico, quello più votato, e 16 al resto dell’ opposizione.

"Ma come può il 23% di consensi reali giustificare l’appropriazione del 60% dei seggi dell’assemblea regionale da parte di un solo partito? - chiedono Niccolai e Chiaramonte - Il 48,02% di consensi del presidente Rossi va rapportato allo spaventoso 51,72% di astensionismo. Se invece i seggi fossero stati attribuiti senza il premio di maggioranza ad alterare l’equilibrio democratico della rappresentanza, il Pd avrebbe avuto 21 eletti contro i 19 delle opposizioni".


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