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Cronaca mercoledì 20 febbraio 2019 ore 07:30

Quelle coop con soci che non sapevano di esserlo

L'inchiesta della procura che ha portato all'arresto di Tiziano Renzi, Laura Bovoli e Massimo Massone partita dal fallimento di una delle cooperative



RIGNANO SULL'ARNO — L'inchiesta della procura di Firenze, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dall'aggiunto Luca Turco, che ha portato all'arresto ai domiciliari di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, indagati con l'accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni insieme all'imprenditore ligure Mariano Massone, sarebbe partita dal fallimento della ''Delivery service'', cooperativa nata nell'aprile 2009 da 10 soci: secondo le carte della procura molti di loro neppure sapevano di esserlo.

La Delivery, come successivamente la ''Europe Service'', venne poi abbandonata e fatta fallire. Secondo la procura la stessa fine che sarebbe stata destinata a fare la ''Marmovid'' e per questo il pm Luca Turco, a ottobre 2018 ne chiese il fallimento. Il rischio era quello di un trasferimento, come già avvenuto in precedenza, aumentando le difficoltà per gli inquirenti di risalire alle sue origini. Per l'accusa, infatti,Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono sempre amministratori di fatto delle cooperative.

L'attesa ora è per l'interrogatorio di garanzia, che verrà fissato probabilmente oggi e si terrà, secondo il difensore dei Renzi, l'avvocato Federico Bagattini, tra venerdì e martedì della prossima settimana. Per ora, dopo averletto le carte, "ma non tutte", a parlare è proprio Bagattini, che parla "di una misura mai vista prima", ed è pronto achiederne la revoca.

L'inchiesta della procura avrebbe scoperchiato un modus operandi usato dai Renzi per far sì che la loro società, la Eventi6, che dal 2014 ha visto crescere il volume d'affari da uno a 7 milioni di euro, potesse negli anni operare avendo sempre a disposizione la manodopera necessaria senza gravarsi di oneri previdenziali ed erariali. Oneri che invece finivano tutti nelle cooperative da loro create, spesso grazie a soci che non sapevano neppure di esserlo, i cui amministratori di fatto, dicono gli inquirenti nella richiesta al gip, erano sempre Tiziano Renzi e Laura Bovoli. 

Gli stessi che poi, sempre per l'accusa, gestivano l'abbandono quando le cooperative raggiungevano uno stato di difficoltà economica ed erano sature di debiti. Finì così la vita della ''Delivery service'', quella dalla quale ha preso poi il via l'inchiesta. 

Dopo la Delivery a nascere e fallire nel giro di pochi anni, come raccontano le carte della procura, fu l'Europe Service e, ultima, e ora avviata verso la stessa fine anche la Marmovid. Per questa il fallimento è stato chiesto dal pm Turco, ma ancora il giudice fallimentare non ha analizzato il fascicolo. Il numero totale degli indagati è salito a 18. E si indaga anche per fatture ''false'' per 200 mila euro.


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