L'Italia sfiora i ventiduemila nuovi casi di Covid

Nuovo record di casi in un giorno: 21.994. Nuovo picco di decessi: 221. Il presidente dell'Iss Brusaferro: "Tracciamento dei contatti non sostenibile"

ROMA — Dopo i 17.012 casi diagnosticati ieri, in calo ma anche per il crollo di tamponi che sempre si registra nel bollettino del lunedì, il contagio torna a impennarsi in Italia e i casi in più in 24 ore sono 21.994 a fronte di 174.398 tamponi (+49.712). Il totale delle persone contagiate dall'inizio dell'epidemia sale a 564.778.

I morti sono 221, cifra analoga a quelle registrate a maggio. Ieri erano 141: il totale dei decessi in Italia dall'inizio dell'epidemia, quindi, sale a 37.700. I dimessi e i guariti invece sono in tutto 271.988, con un incremento di 3.362 pazienti.

Continua a crescere il numero di pazienti in terapia intensiva, salito a 1.411 con un incremento di 127 ricoverati, mentre nei reparti ordinari ci sono 958 ricoverati in più per un ammontare complessivo di 13.955. Attualmente positivi sono 255.090 pazienti (+18.406).

Tra le regioni, continua a essere la Lombardia quella in cui il contagio di più con 5.035 nuovi casi. A seguire ci sono la Campania, con 2.761 casi in più e il Piemonte, con 2.458. La Toscana oggi ha registrato 1.823 nuovi contagiati. Prima ci sono il Veneto (1.526), l'Emilia-Romagna (1.413) e il Lazio (1.993).

Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, nel corso di una conferenza stampa al Ministero della Salute insieme al direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha spiegato che in tutte le regioni l'indice di contagio Rt è superiore a 1, che aumenta il numero dei casi e che in questo modo si fa fatica a soddisfare il tracciamento: "sono numeri significativi e difficilmente sostenibili", per cui è necessario ricorrere alla mitigazione per riuscire a contenere la curva epidemica. Il senso di responsabilità, ha aggiunto, è un altro strumento cruciale per riuscire a controllare la diffusione.

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