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Attualità sabato 30 dicembre 2017 ore 09:09

Anas entra a far parte del gruppo Ferrovie

Il gruppo Fs è diventato il primo polo integrato di ferrovie e strade d'Europa. Nei prossimi dieci anni 108 miliardi di euro di investimenti



ROMA — L’Assemblea degli azionisti di Ferrovie dello Stato Italiane ha deliberato oggi l’aumento di capitale di 2 miliardi e 860 milioni di euro mediante il conferimento dell’intera partecipazione Anas detenuta dal ministero dell’economia.

Il Gruppo FS Italiane - con l’ingresso di Anas a fianco di Rete Ferroviaria Italiana - diventa così il primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa per abitanti serviti e investimenti, 108 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.

Nel Gruppo FS Italiane Anas c'è anche Italferr, la società controllata operativa in ambito nazionale e internazionale nella progettazione e nell’ingegneria, oltre alle imprese di trasporto di passeggeri e merci su ferro e su gomma Trenitalia, Mercitalia e Busitalia, imprese di trasporto.

L’assemblea ha anche nominato i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione di FS Italiane. Il nuovo consiglio di amministrazione, in continuità con quello in carica attualmente, sarà composto dalla Gioia Ghezzi (presidente) e da Renato Mazzoncini, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Wanda Ternau. Entrano a far parte del cda anche Francesca Moraci, in arrivo dall'Anas, e Giovanni Azzone, già rettore e presidente del Politecnico di Milano.

Nella sua nuova configurazione il gruppo FS Italiane dispone di una rete infrastrutturale, ferroviaria e stradale, di circa 44mila chilometri. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di chilometri sulle strade e autostrade in gestione ad Anas vanno così a sommarsi al traffico gestito dal gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all’anno su ferro (di cui 150 all’estero), 290 milioni su gomma (130 all’estero) e 50 milioni di tonnellate merci.

Il Gruppo FS Italiane, con il conferimento di Anas e 81mila dipendenti, è in grado di sviluppare nel 2018 un fatturato di undici miliardi e duecento milioni di euro e una capacità di investimento di otto miliardi, con un capitale investito di circa 50 miliardi.

Per Ferrovie dello Stato Italiane è una tappa fondamentale nel percorso di attuazione del proprio piano industriale 2017-2026. L’integrazione infrastrutturale è, oltre quella fra le diverse modalità di trasporto, uno dei suoi cinque pilastri.

"La sinergia fra rete ferroviaria e rete stradale consentirà di rispondere concretamente alle esigenze del Paese di nuove infrastrutture - si legge in un comunicato del gruppo Ferrovie -  oltre a garantire una gestione coordinata delle opere e un unico interlocutore per gli Enti locali".

E’ stato stimato che la sola gestione integrata delle infrastrutture produrrà in dieci anni risparmi operativi non inferiori a 400 milioni di euro. Ciò sarà possibile grazie alla razionalizzazione dei costi diretti (ad esempio il coordinamento degli interventi manutentivi e la gestione dei rischi idrogeologici e sismici) e indiretti, con riduzione dei costi di gestione e sinergie nelle politiche di manutenzione delle infrastrutture.

Con il polo integrato delle infrastrutture riflessi positivi si avranno anche nella gestione quantitativa e qualitativa delle gare. Nel 2018 RFI e Italferr prevedono di confermare il trend 2017, che aveva visto passare il valore dei bandi di gara pubblicati dai 3,5 miliardi del 2016 a 7,5 miliardi. Anas, analogamente, nel 2018 passerà a 3 miliardi di euro, da i 2 miliardi del 2017. Ciò favorirà un sensibile aumento di cantieri aperti e, conseguentemente, ricadute favorevoli per il settore delle costruzioni ed effetti positivi per l’intera economia del Paese.

“Nasce oggi un Gruppo industriale in grado di contribuire significativamente alla crescita degli investimenti pubblici rendendo più efficiente e moderno il sistema dei trasporti - ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio - È un fondamentale traguardo che il governo, insieme al Gruppo FS Italiane e al Gruppo Anas, ha perseguito con grande impegno e determinazione: l’obiettivo è sempre più connettere l'Italia dando un forte impulso allo sviluppo infrastrutturale del Paese, in base a una pianificazione pluriennale di risorse e opere prioritarie”.

“Il conferimento di Anas a FS Italiane è una operazione molto importante per il Paese – ha commentato l’amministratore delegate Renato Mazzoncini - sarà possibile progettare, realizzare e gestire efficacemente il potenziamento e lo sviluppo integrato delle infrastrutture nazionali, ferroviarie e stradali con sinergie tecnologiche, economie di scala, più efficienza e rapidità di intervento. Si tratta di una tappa fondamentale nella realizzazione del Piano industriale del Gruppo che vede FS come principale promotore della mobilità integrata su ferro e gomma a vantaggio di tutti gli italiani. E’ l’ulteriore conferma che il ruolo di FS sta cambiando: non più impresa ferroviaria nazionale ma impresa europea di mobilità”.

“Grazie all’integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – ha detto il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani - Anas completa il piano di trasformazione avviato in questi due anni potrà puntare con decisione ai traguardi dell’autonomia finanziaria e dell’uscita dal perimetro della pubblica amministrazione, ai quali abbiamo già iniziato a lavorare con il nuovo contratto di programma, con incremento della sua efficienza industriale, della sua capacità di investimenti, da 1,5 miliardi a 3 miliardi all’anno, e del suo tasso di innovazione tecnologica”.


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