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Politica mercoledì 07 dicembre 2016 ore 19:25

Matteo Renzi si è dimesso

Sergio Mattarella e Matteo Renzi

Nel tardo pomeriggio, dopo la direzione nazionale del Pd, l'ormai ex premier è salito al Colle e ha formalizzato la fine del suo governo



ROMA — Il colloquio che ha sancito la fine del governo di Matteo Renzi davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella è durato più del previsto, al termine di una lunga giornata durante la quale il Parlamento ha approvato a maggioranza la legge di bilancio e il decreto per i terremotati, due atti improcrastinabili che hanno comportato il congelamento per due giorni delle dimissioni del presidente del Consiglio, annunciate domenica notte dopo la sconfitta referendaria.

Si apre quindi, già da domani, la fase delle consultazioni: il presidente Mattarella convocherà al Quirinale le forze politiche per vagliare la loro disponibilità a  sostenere un governo di scopo finalizzato all'approvazione di una nuova legge elettorale visto che l'Italicum attualmente in vigore è tarato su una sola Camera, quella prevista dalla riforma costituzionale bocciata dal 59,1 per cento degli italiani.

Durante la direzione nazionale del Pd, Renzi, nella sua veste di segretario del partito, ha annunciato che avrebbe riportato a Mattarella due proposte, entrambe da attuare dopo il pronunciamento della Consulta sull'Italicum (previsto per il 24 gennaio 2017): un governo di responsabilità nazionale finalizzato ad approvare una nuova legge elettorale per poi andare alle elezioni oppure un governo con il mandato non solo di risolvere questo nodo ma anche di gestire il Paese durante tutto il 2017, anno denso di importanti appuntamenti istituzionali. Quindi, in questo caso, niente elezioni anticipate, anche se Renzi ha tenuto a sottolineare che "il Pd non ha paura di niente e di nessuno" (vedi articolo in home page).

Dal canto loro tutte le forze di opposizione sono orientate proprio alle elezioni anticipate e, nel caso della Lega, non sono disponibili neppure a un governo di scopo solo per aggiornare la legge elettorale. "O elezioni subito oppure scenderemo in piazza" ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini.


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