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Attualità sabato 08 aprile 2017 ore 10:56

Concorrenza sleale, Uber diventa fuorilegge

Il Tribunale di Roma ha ordinato il blocco, entro 10 giorni, dei servizi offerti da Uber con la app Black, ossia le berline nere con autista



ROMA — Con la sentenza depositata ieri, il Tribunale di Roma, "accertata la condotta di concorrenza sleale", ha inibito a Uber "di porre in essere il servizio di trasporto pubblico non di linea con l'uso della app Uber Black" e di analoghe applicazioni,e ha disposto il blocco di queste applicazioni con riferimento alle richieste provenienti dal territorio italiano, nonché di effettuare la promozione e pubblicizzazione di detti servizi sul territorio nazionale. 

Il giudice Alfredo Landi, inoltre, oltre a disporre la "pubblicazione" della sentenza sul sito di Uber, ha fissato anche una penale di 10mila euro "per ogni giorno di ritardo nell'adempimento" del blocco "a decorrere dal decimo giorno successivo" alla pubblicazione della sentenza, ossia da oggi. 

Il Tribunale di Roma ha ordinato il blocco, entro 10 giorni, dei servizi offerti dal gruppo Uber in Italia con la app Uber Black, ossia le berline nere con autista attive a Milano e nella Capitale, e le analoghe app Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van. E' stato accolto un ricorso per concorrenza sleale delle associazioni di categoria dei tassisti assistite da un pool di legali coordinato dall'avvocato Marco Giustiniani dello Studio Pavia e Ansaldo e composto da Moravia, Gigliotti, Massari e Fabbi.

"A seguito di questa pronuncia del Tribunale di Roma - ha spiegato l'avvocato Giustiniani - la multinazionale Uber rischia di dover interrompere ogni attività in Italia, in quanto i servizi ad oggi offerti sono stati riconosciuti in contrasto con il diritto nazionale e in concorrenza sleale con gli altri operatori del settore".

La decisione della nona sezione civile del Tribunale di Roma arriva dopo che già due anni fa a Milano, sempre accogliendo un ricorso cautelare dei tassisti, i giudici avevano disposto il blocco della app UberPop, uno dei servizi messi a disposizione dalla multinazionale americana e che permette a chiunque di fare il tassista senza licenza. 

Un blocco, poi, confermato nelle scorse settimane anche dal Tribunale di Torino. 


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